La Chiesa nella Scuola - La Chiesa per la scuola | |||
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Santo Padre, buon pomeriggio, Lemozione sincera che sente non è solo la mia. È quella di tutti i ragazzi che vede in questa splendida piazza, tanti, veramente tanti, che da tutta Italia si sono riuniti qui davanti a Lei accogliendo il Suo invito, per ascoltare una lezione speciale in questa classe altrettanto speciale, che è la Chiesa di Roma. È la loro emozione, quella delle loro famiglie, dei loro insegnanti e dei loro presidi. La Scuola italiana guarda a Lei con quella vicinanza e affetto, di cui ha già parlato il nostro Presidente della Repubblica. Noi tutti sentiamo profondamente lautenticità e la solidarietà a cui Lei ha deciso di abituarci dal primo giorno del Suo Pontificato e che parla a tutti. Un legame autentico e solidale lega del resto da sempre maestri e allievi, in quell‘esercizio quotidiano di ascolto, conoscenza reciproca e rispetto, che significa insegnare e imparare, insegnare ai giovani e ai giovanissimi a entrare nella vita e imparare, da parte loro, a leggerla e interpretarla, con spirito autonomo e coscienza critica. A ciò serve la scuola in qualunque luogo e in qualunque tempo ed è questo messaggio semplice che vorrei portare qui nella mia veste, complessa e appassionante, di Ministro dellIstruzione. Ogni mattina in tutta Italia, 22.500 scuole, statali e paritarie, aprono le loro porte agli 8 milioni di bambini e di studenti e ai loro insegnanti. In questo modo lItalia cresce, ogni giorno, si confronta con la propria storia e determina il proprio futuro. Si tratta di un esercizio quotidiano che non fa rumore. Ma che richiede attenzione. Ad esso dobbiamo l‘assunzione esplicita di una responsabilità politica: restituirgli dignità e funzione, perché insegnare è e deve tornare ad essere un lavoro bello, attrattivo e appassionante; perché studiare è la più efficace forma di allenamento alla vita adulta; e perché la scuola è un bene comune: un diritto di ciascuno e un dovere per lo Stato. Garantirlo a tutti, senza distinzioni e alle medesime condizioni, è il segno più convincente del principio di libertà di scelta educativa. Tutto ciò avviene al Nord e al Sud, nelle città e nei piccoli paesi. Avviene nel centro di Roma come nelle periferie più remote, dove l‘assenza genera un desiderio più acceso di conoscere e sperimentare ed una volontà più tenace di riscatto, umano e sociale. Cari ragazzi, alla Vostra scuola non dovete chiedere solo qualche nozione o qualche competenza in più. Arricchiranno il vostro curriculum, ma non necessariamente le Vostre coscienze. Siate esigenti e intransigenti. La Vostra scuola deve aiutarvi a scoprire chi siete, a coltivare e promuovere le Vostre passioni, a sviluppare il Vostro desiderio di conoscenza e di affermazione della Vostra personalità. Cari ragazzi, non scommettete su quello che farete, ma su quello che sarete. La scuola, a fianco della famiglia, Vi accompagnerà in questo percorso. |
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Ultimo aggiornamento di questa pagina: 12-DIC-14
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