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«Tv digitale, una risorsa per il mondo ecclesiale»

La tv digitale? «Una grande opportunità per l’utente e un nuovo spazio di comunicazione che la Chiesa e i cattolici sono chiamati ad abitare». Don Domenico Pompili è il responsabile della Cei per le comunicazioni sociali. Da sempre interessato alle potenzialità pastorali delle nuove tecnologie della comunicazione, vede nel digitale terrestre la possibilità di estendere alcuni dei vantaggi di internet alla totalità degli utenti, anche quelli che per questioni culturali e di età non navigheranno mai sul web.
Con la tv digitale finisce l’era del teleutente onnivoro e passivo?
Diciamo che questa nuova tecnologia apre uno spiraglio a favore dell’utente, che da subito troverà nel telecomando la possibilità di ottenere nuove informazioni dal canale che sta guardando. Nei prossimi anni potrà avvalersi di una vera e propria interattività coi programmi. E poi c’è l’indiscutibile vantaggio del pluralismo.
Nel senso della maggiore offerta di canali?
Da subito anche più di cento canali. Le tv generaliste che siamo abituati a guardare da cinquant’anni non avranno più il monopolio e l’utente può adeguare maggiormente la scelta ai suoi gusti. In Sardegna, da pochi mesi la prima regione completamente digitalizzata, i canali generalisti tradizionali stanno perdendo ascoltatori.
Le opportunità si accompagnano anche ad alcuni rischi?
È l’altra faccia della medaglia. L’interattività e il pluralismo sono questioni esigenti. Se si vogliono sfruttare appieno le loro opportunità serve uno spirito critico più avvertito. Di fronte a ogni cambiamento tecnologico parte una nuova sfida culturale. È un po’ come con Internet, anche se le difficoltà di orizzontarsi tecnologicamente nella nuova tv sono ridotte al minimo, perché i vantaggi del digitale saranno introdotti progressivamente. La questione non è tanto il saper navigare ma come si naviga. In questo senso le fasce di popolazione a rischio non sono soltanto bambini e adolescenti ma anche i più anziani, fruitori passivi di tv generalista ed esposti ai contenuti fatui e violenti di certa tv poco rispettosa della persona.
Un motivo di più per la Chiesa di essere presente?
La Chiesa non è mai su posizioni di pregiudizio o di ingenuità di fronte alle innovazioni. Lo stesso Gramsci ne riconosceva la capacità di adattarsi alle nuove realtà. In questo senso Sat 2000 è un’intuizione che ha anticipato i tempi, frutto della consapevolezza che nelle nuove sfide bisogna esserci. Che i nuovi mondi della comunicazione vanno abitati. Grazie a Sat 2000, una volta che la tecnologia digitale sarà definitivamente affermata il mondo ecclesiale avrà la possibilità di mettere a frutto una lunga esperienza in questo campo.
Una sfida tecnologica che si combatte sul territorio dei contenuti?
In questo senso i credenti devono essere capaci non solo di padroneggiare il mezzo ma di introdurre nei nuovi contesti, sfruttandone i meccanismi comunicativi, le grandi domande di senso. Tanto più in tv, dove la finzione ha la prevalenza, bisogna imparare a dare spazio alle cose vere. Bisogna mettersi in ascolto della realtà, facendola passare attraverso il tessuto vivo della comunicazione, piuttosto che avere la presunzione di rappresentarla secondo schemi precostituiti in funzione degli ascolti.
È il messaggio del Papa per la giornata delle comunicazioni sociali.
Un testo nel quale Benedetto XVI ha spiazzato tutti accostando nuove tecnologie e nuove relazioni, unendo il mondo virtuale al mondo reale. Considerando il virtuale come un tramite per arrivare al cuore dell’individuo. La sfida è imparare il modo per passare dal rapporto attraverso il media a una relazione vera, fatta di vita concreta. Ci deve essere continuità fra momento tecnologico e momento relazionale.
Parole dirette in particolare ai giovani.  
Il Papa si rivolge a loro che sono i veri fruitori delle nuove tecnologie. Padroneggiano il virtuale ma sono spesso esclusi dal reale: senza potere contrattuale, menomati nella costruzione di affetti duraturi. Ecco la sfida pastorale: dare ai giovani, partecipando al loro mondo virtuale, gli strumenti per costruirsi un futuro nel mondo reale.


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 16-MAR-09
 

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