SNEC - Un libro al mese
Valutazione
Non è necessario condividere ogni affermazione compiuta da Castiglioni per apprezzarne il pensiero. Egli è un architetto che ha saputo prendere con molta serietà il suo mestiere, come una missione di testimonianza. I suoi scritti raccolti in questo volume mostrano una persona dalle profonde convinzioni e dalla appassionata dedizione.
C‘è chi intende il progetto architettonico come un gesto creativo, frutto dell‘idea che sboccia in un momento: nello scorrere le riflessioni di Castiglioni si comprende come, per quanto il manifestarsi dell‘idea sia sempre qualcosa di impalpabile, quel che conta è quanto precede e quanto segue l‘emergere dell‘idea, intesa quale soluzione progettuale esteticamente valida. Ecco dunque il rigore nel percorrere, spesso con stringata sintesi, la storia dell‘arte e dell‘architettura in essa meditando il rapporto esistente tra quel che è costruito e la cultura dominante nel momento in cui si costruisce. Ma soprattutto il ricondurre il ragionamento sempre al caso-limite dell‘architettura: il “tempio”, la chiesa. Il volume infatti raccoglie scritti sull‘architettura in generale, ma in essi si vede come sempre è centrale l‘idea, il progetto, l‘architettura della chiesa, il rapporto tra chiesa e città, tra chiesa e società nel cui contesto essa si erige.
Gli scritti, raccolti e pubblicati subito dopo la morte di Enrico Castiglioni, sono stati stilati come base per le lezioni svolte al Politecnico o all‘Università Cattolica. Non vi sono indicazioni riguardanti come si può progettare un ambiente, una scenografia, un‘architettura; non  indicazioni pratiche di alcun tipo. Vi sono considerazioni che attengono alla serietà morale con la quale i temi progettuali vanno affrontati. Vi sono anche osservazioni di buon senso riguardo ai rapporti tra gli esserei umani, e tra artefici e committenti, tra architetti e società. Questo non sembri “poco”, perché in campo artistico e architettonico il buon senso spesso tende a essere soverchiato e dimenticato per via dell‘affanno conseguente al desiderio di apparire, oppure di concludere in fretta il discorso.
La ponderatezza e l‘attenzione con cui negli scritti di Castiglioni sempre compaiono il fattore umano, la vita spirituale, il rispetto per l‘altro, sono l‘espressione di una disciplina interiore dalla quale discende la condizione psicologica che porta, chi ha le capacità tecniche e l‘estro artistico, a essere capace di progettare.
 
Poiché il pensiero di Castiglioni si rivolge alla chiesa come culmine della progettualità umana, è auspicabile che quanto da lui scritto sia considerato alla luce della chiesa di Prospiano in Gorla Minore (nella rubrica “Una chiesa al mese”), da lui progettata - e viceversa che questa sia osservata alla luce di quanto da lui scritto in merito al progettare architettonico.

 


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 01-DIC-16
 

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