Oggi è il Safer Internet Day, la giornata per la sicurezza dei bambini in Internet, istituita dalla Commissione europea e Insafe (la rete europea per la sicurezza in Internet) e giunta questanno alla sua sesta edizione. Lappuntamento ha coinvolto diverse realtà del settore che hanno organizzato alcuni incontri. Tra questi, un convegno che si è svolto oggi a Roma su Le connessioni pericolose. Gioventù digitale e social networking: potenzialità e limiti su iniziativa della Commissione Parlamentare per l‘Infanzia. La giornata di oggi - ha detto il presidente di Telefono Azzurro Ernesto Caffo - è unoccasione per affrontare insieme limpegno della tutela dei minori anche allinterno del mondo virtuale. Se da un lato i giovanissimi dimostrano una particolare propensione per le varie sollecitazioni offerte dalla Rete, questa stessa sensibilità li rende maggiormente esposti a gravi rischi. Occorre dar vita ad azioni concrete tese a perseguire i crimini commessi in rete e contemporaneamente avviare iniziative per informare i giovani - ha aggiunto Caffo -. Per raggiungere questi obiettivi è necessario lavorare insieme e noi ci impegniamo a mettere la nostra competenza a disposizione di istituzioni e aziende del settore. Ma se per i giovani la propensione allutilizzo di computer e videogiochi è pressoché innata, i genitori hanno spesso una conoscenza nulla o superficiale delle nuove tecnologie. In Internet - ha affermato il presidente dellEurispes Gian Maria Fara - i giovani trovano spesso uno spazio a prova di adulto. Una zona franca, allinterno delle mura domestiche, il cui accesso ai genitori è spesso precluso. Il minore si trova quindi solo davanti al pc ed esposto a gravi rischi come il grooming, una particolare forma di adescamento online, con pedofili che si fingono coetanei e creano con un rapporto di fiducia che poi sfocia nellincontro di persona. Anche i minori che non si connettono alla Rete sono però a rischio - ha messo in guardia Diego Buso, capo della Divisione investigativa della polizia postale - poiché spesso il pedofilo estorce i loro dati personali ad amici o compagni di scuola.