La Cei - Conferenza episcopale italiana si impegna venerdì 13 febbraio 2009 a spegnere le luci interne e esterne della sua sede storica in via circonvallazione aurelia 50, dalle ore 18 alle 19.30. Tutte le 226 diocesi italiane sono invitate, nelle forme che saranno opportune e possibili, ad aderire a tale simbolica iniziativa di riduzione energetica. Per motivare l‘adesione a tale momento è utile rileggere il messaggio «Una nuova sobrietà per abitare la terra» diffuso dalla Cei per «Giornata per la salvaguardia del creato», svoltasi il 1° settembre 2008.
(n. 2) Per una nuova sobrietà La sfida della sostenibilità è complessa e interpella le istituzioni politiche e i soggetti economici. Vorremmo, però, soffermarci in questa sede su un aspetto che interessa tutti i cittadini dei Paesi più industrializzati: quello di un profondo rinnovamento delle nostre forme di consumo. Occorre, infatti, un nuovo stile di sobrietà, capace di conciliare una buona qualità della vita con la riduzione del consumo di ambiente, assicurando così unesistenza dignitosa anche ai più poveri e alle generazioni future. È il richiamo formulato dal Santo Padre in occasione della "Solennità dellEpifania 2008": cè bisogno di una speranza grande che faccia «preferire il bene comune di tutti al lusso di pochi ed alla miseria di molti»; solo «adottando uno stile di vita sobrio, accompagnato dal serio impegno per unequa distribuzione delle risorse, sarà possibile instaurare un ordine giusto e sostenibile». Si apre qui uno spazio importante per limpegno delle comunità ecclesiali: la dimensione educativa, che da sempre caratterizza la loro azione, oggi deve esprimersi anche nella capacità di formare a comportamenti sostenibili. Si tratta, in particolare, di ridurre quei consumi che non sono realmente necessari e di imparare a soddisfare in modo ragionevole i bisogni essenziali della vita individuale e sociale. In questa direzione, sarà possibile valorizzare in forme nuove quella tradizione di essenzialità che caratterizza tante comunità religiose, facendola diventare pratica quotidiana per tutte le realtà cristiane. È pure necessario promuovere unattenzione per tutti quegli accorgimenti per la riduzione dellimpatto ambientale messi a disposizione dalla scienza e dalla tecnica, in campi quali la mobilità, il riscaldamento e lilluminazione. In generale, è fondamentale la cura per un uso efficiente dellenergia, come pure la valorizzazione di fonti energetiche rinnovabili e pulite. Un efficace rinnovamento delle pratiche - personali, familiari e comunitarie - non potrà realizzarsi senza una vera e propria «conversione ecologica», cioè senza uno sguardo rinnovato sulle nostre esistenze e sui beni che le caratterizzano. Tale dinamica potrà trovare alimento in una spiritualità eucaristica, capace di promuovere lapprezzamento e la gratitudine per quanto ci è dato, orientando a gustare con sapienza la densità dei beni della creazione, senza cedere alla tentazione che induce a volerne sempre di più.
Ascolta l‘intervista a Don Domenico Pompili, direttore dell‘Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali e sottosegretario della Cei, alla trasmissione Caterpillar di Radio 2.