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Il «cyberbullismo» corre sul web

Il bullismo non è solo a scuola. I tanti ragazzini che passano ore su internet rischiano di finire vittime del ‘cyberbullismo‘. Come? In una chat un ragazzo può essere preso di mira, aggredito verbalmente, deriso o allontanato dalla lista. Può vedersi pubblicate integralmente confidenze che un cyberbullo ha ottenuto chattando dopo avere creato un clima di fiducia. C’è anche chi scatta foto imbarazzanti col cellulare per poi mettere alla gogna la vittima su internet. Per non parlare dei rischi più noti, tra siti porno e tentativi di adescamento, il ‘grooming‘, da parte di pedofili. Il Movimento genitori (Moige), con la Polizia delle comunicazioni, mette in guardia le famiglie dal fenomeno e lancia la campagna informativa «Non cadere nella rete!
Cyberbullismo e altri pericoli del web», da oggi e il prossimo anno - in 28 medie inferiori di tutta Italia. Alla presentazione il Moige ha illustrato una ricerca sull’uso di internet condotta da Swg per Moige e Symantec Corporation. Il 52% dei genitori dice che i figli si connettono ogni giorno, ma solo il 19% affianca i propri ragazzi durante la navigazione, mentre il 59% ha adottato sistemi di sicurezza per controllare i siti visitati dai figli. «Le nuove reti sociali come Facebook e Myspace potrebbero incrementare gli adescamenti», spiega il direttore della polizia delle comunicazioni Domenico Vulpiani. E il Moige lancia un decalogo per proteggere i figli in rete. Per info: www.noncaderenellarete.it .


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 29-GEN-09
 

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