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Il Papa: nuove tecnologie, dono per l‘umanità


Il Papa in un click. In quel YouTube che, oggi, è il più globale dei punti d’incontro online. Contenitore nuovo per una missione che tuttavia, alla fine, è sempre la stessa: «Essere presenti come cristiani là dove le persone si incontrano». È in questa immagine che l’arcivescovo Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali, ha condensato il significato del nuovo canale vaticano aperto, in collaborazione con Google, su YouTube. «Un’evoluzione del tutto naturale, che corrisponde alla presenza della Chiesa nel mondo », ha spiegato nel dare l’annuncio padre Federico Lombardi, direttore - oltre che della Sala stampa della Santa Sede - della Radio Vaticana e del Centro televisivo vaticano (Ctv), ovvero le due strutture che producono le clips trasmesse dal nuovo servizio http://www.youtube.com/vatican.
«Siamo convinti - ha aggiunto Lombardi - che dappertutto ci siano persone attente e sensibili, interessate ai messaggi, alle proposte, alle posizioni sui grandi problemi del mondo d’oggi di un’autorità morale di alto livello come il Papa, e in generale la Chiesa cattolica».
Non a caso, la notizia è stata data nel corso della conferenza stampa di presentazione del Messaggio per la 43 ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali scritto da Benedetto XVI, che «è stato personalmente informato» dell’iniziativa, che ha approvato «con la sua abituale gentilezza e cordialità». Con la scelta di YouTube, «uno dei grandi ‘areopaghi‘ della comunicazione nel mondo di oggi», per Lombardi è stato «iniziato un cammino» che sicuramente vedrà «sviluppi e miglioramenti sia per l’offerta contenutistica sia per l’aspetto tecnico ». A disposizione dei cybernauti, al momento, almeno un un paio di videonews sull’attività del Papa e gli eventi vaticani (in inglese, spagnolo, tedesco e italiano), i link  ai siti di Ctv e Radio Vaticana, al sito ufficiale vatican.va e al nuovo sito dello Stato della Città del Vaticano. «Molto importante», per Lombardi, anche il link al canale di h2onews, «che riporta molte altre videonews sulla vita della Chiesa nel mondo, risultato della collaborazione con numerose televisioni cattoliche di vari Paesi a cui pure si può accedere tramite il canale di h2onews ». Nella finestra di YouTube/Vatican - che non ha pubblicità e che dunque non ha fini di lucro - sotto il video principale tre altri link  rimandano alle fonti di informazione vaticane di attualità: alla pagina web della Radio Vaticana (nella stessa lingua), alla pagina del Bollettino della Sala Stampa, con i testi completi in lingua originale, e all’edizione de L’Osservatore Romano. Non è prevista la possibilità di scaricare i contenuti del sito.
Per quanto riguarda invece l’interattività, è possibile inviare un messaggio e-mail, condividere un canale, inserire su iGoogle e mandare un commento: «Diciamo onestamente - ha affermato Lombardi a quest’ultimo riguardo - che non abbiamo previsto la pubblicazione dei commenti e la nostra reazione: attualmente non saremmo in grado di gestire un flusso ‘mondiale‘ di commenti e risposte. In ogni caso, ricevendo commenti e messaggi, studieremo come continuare la strada».
Del fatto che «il futuro porterà ulteriori ed entusiasmanti sviluppi» s’è detto certo, del resto, anche Henrique de Castro, Managing Director Media Solutions di Google, presente ieri alla conferenza stampa in cui è stata presentata la nuova iniziativa.
«La Chiesa cattolica - ha sottolineato de Castro - ha capito l’opportunità» che il web e le nuove tecnologie le offrivano per diffondere il suo messaggio e «vi ha aderito», in sintonia del resto con «la sua lunga storia nel sondare nuovi modi di comunicazione ». «Noi - ha aggiunto - siamo onorati che il Vaticano abbia scelto questo sito per comunicare con gente di tutto il mondo, e siamo contenti che la nostra comunità avrà così accesso alle parole e agli interventi del Papa su alcuni dei problemi più importanti per il mondo d’oggi».
Il canale del web rappresenta «una perfetta combinazione tra continuità e innovazione», con il quasi miliardo e mezzo di persone online.
Una ‘comunità‘ che «non conosce geografia, età o razza», e davvero molto attiva, con oltre 15 ore di materiale scaricato su YouTube ogni minuto, a confermare che «il video è diventato uno dei linguaggi più comuni del mondo». La tecnologia, inoltre, «dà accesso ad ogni livello» tanto che i cittadini possono rivolgere oggi le loro domande direttamente ai candidati alle presidenziali.


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 26-GEN-09
 

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