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Televisione, sorpasso del digitale terrestre sul satellitare


Lo hanno chiamato l’anno del doppio sorpasso. E quello che è appena cominciato è l’anno della tv del futuro che si è fatta presente. Sono stati molti gli slogan utilizzati ieri per l’apertura della due giorni della Quarta conferenza nazionale sul digitale terrestre, che si è tenuta a Roma nella sala grande del nuovo Auditorium, col titolo anch’esso enfatico di ‘Niente è come prima‘, seppure qualche neo sia emerso qua e là.
Doppio sorpasso perché nel 2008 per la prima volta le a­bitazioni dotate di apparecchi per la ricezione della tv digitale terrestre (Dtt) hanno superato il numero di quelle col ricevitore per la tv satellitare: più o meno 7,6 milioni contro 6,6. Sempre nel 2008, la tv digitale in tutte le sue forme (53%) ha superato quella analogica, retrocessa al 47%.
Dati evidenziati dal Terzo rapporto sulla tv digitale terrestre in Europa, illustrato ieri da Alberto Sigismondi di Dgtvi, l’associazione che riunisce quasi tutte le tv interessate al digitale terrestre in Italia. Rapporto dal quale emerge una sorta di evoluzione simultanea in Europa verso il Dtt, considerando che il doppio sorpasso è avvenuto nel 2008 anche in Gran Bretagna, Francia e Spagna. Ciò che differenzia l’offerta digitale italiana da quella dei tre Paesi europei è la fonte dei ricavi delle emittenti. Da noi la pay tv raccoglie 400 milioni di euro, cioè l’80% in più di quanto accade in Francia e ben quattro volte di più del Regno Unito, dove risultano ben più forti i ricavi pubblicitari, che in Italia sono solo il 6% delle risorse del settore. Anche gli ascolti sono in crescita e nel mese scorso si calcola che la Dtt abbia ottenuto in Italia uno share prossimo all’8%.
Il discorso sul futuro che è diventato presente si riferisce al 2009. Dopo la Sardegna, infatti, questo dovrebbe essere l’anno del completo passaggio al digitale terrestre per altre cinque aree: Trentino Alto Adige, Valle D’Aosta, Lazio (esclusa la provincia di Viterbo), Campania e Piemonte occidentale, cioè le province di Torino e Cuneo. Tabella che se dovesse venire rispettata consentirebbe di avere a fine anno la totale copertura digitale e la fine della tv analogica per il 30% delle famiglie italiane. Si calcola che a fine 2010, nei quattro paesi interessati, il 54% delle famiglie saranno passate al Dtt.
Il condizionale lo si deve alle difficoltà pratiche che l’operazione tecnica di trasformazione degli impianti televisivi analogici in digitali sta comportando. Da domani a Roma, presso l’Autorità delle comunicazioni, inizia il tavolo tecnico per pianificare la digitalizzazione del Piemonte occidentale. La settimana prossima partirà il tavolo per il Trentino Alto Adige. In entrambi i casi il passaggio completo al digitale è ormai slittato di qualche mese e invece che in primavera si avrà a inizio autunno. Con la stessa logica si terranno i tavoli per Lazio e Campania, con un probabile slittamento da fine anno ai primi mesi del 2010.
Per quel che riguarda gli utenti, ieri la Rai col vicedirettore generale Giancarlo Leone ha annunciato l’attivazione di due nuovi canali gratuiti sul digitale terrestre: ‘Rai storia‘ a febbraio e ‘Rai5‘ in autunno. Presto due nuovi canali free e due a pagamento anche per Mediaset. A giugno sarà invece operativa, come ha annunciato il presidente Luca Balestrieri, la nuova piattaforma gratuita ‘Tivù‘, che porterà l’offerta del digitale terrestre sul satellite e che vede schierati insieme Rai, Mediaset e Telecom Italia Media, in un’operazione che in prospettiva vuole diventare l’alternativa a Sky.
E le tv locali? Per loro ha parlato ieri, fra gli altri, il presidente di Aeranti-Corallo Marco Rossignoli, sottolineando il grande sforzo economico (e la conseguente necessità di agevolazioni) che rappresenta per il settore il passaggio al digitale, calcolato fra i 500 e i 600 milioni di qui al 2012, pari al fatturato di un anno dell’intera emittenza locale.


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 22-GEN-09
 

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