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Meter: gli orchi sbarcano sulle «reti sociali»


La pedofilia ha le basi virtuali (i server) in Usa e Russia, ma anche in Iraq e Iran. E i pedofili italiani preferiscono evitare di riunirsi in server ospitati sul nostro suolo, scegliendo di connettersi con l’estero. Senza disdegnare però i social network di internet. A lanciare l’allarme è Meter, l’associazione per la lotta alla pedofilia e la difesa dell’infanzia fondata da Don Fortunato Di Noto, che ieri mattina ha presentato il ‘Rapporto 2008‘ da cui risulta che sono oltre 2.850 le segnalazioni di Meter, (www.associazionemeter.org), i cui esperti collaborano per la segnalazione alla Polizia Postale e delle Comunicazioni di tutti i portali sospetti e dei siti palesemente a carattere pedopornografico.
Il tutto si traduce in ben 340 fascicoli aperti dalla Polizia postale di Catania, pari a 2.850 siti pedopornografici segnalati nel 2008 (compresi quelli direttamente inoltrati all’Interpol) contro soggetti che si sono macchiati del reato di pedofilia per detenzione, diffusione e produzione di materiale video o foto che coinvolgono bambini al di sotto dei 12 anni, età preferita dai pedofili e pedo-pornografi.
Dalle 2.850 segnalazioni del 2008 risulta appunto che la maggioranza dei server si trova in Usa e in Russia. In particolare, denuncia Meter, si trova negli Usa il 29% dei server, in Russia il 27%, in Olanda il 6%, in Inghilterra il 5%, in Cina il 4%, in Germania e Polonia il 3%, mentre Italia, Spagna, Francia, Belgio, Austria, Svezia, Liechtenstein, Giappone, Corea del Sud e Turchia si attestano al 2% e Israele, Svizzera, Iran e Iraq all’1%.
Per quanto riguarda il nostro Paese, è sceso il numero di server italiani, segno però che i pedofili scelgono di utilizzare e connettersi a siti stranieri. Nel corso del 2008 Meter ha segnalato 27 riferimenti italiani (siti, email, chat).
Il 20% delle segnalazioni di Meter, ovvero 75 su 375, riguarda siti bloccati dal Cncpo (Centro nazionale per il contrasto alla pedofilia on-line). Il Centro provvede a ricavare l’elenco dei siti pedopornografici della rete, la cosiddetta ‘black list‘, che viene fornita agli ‘Internet Service Provider‘ perché ne venga inibita la navigazione attraverso sistemi tecnici di filtraggio. Se navigando ci si imbatte, anche involontariamente, in uno di questi siti interdetti, appare un’apposita ‘stop page‘, pagina di blocco, contenente l’avviso di interdizione.
Dalle segnalazioni italiane di Meter sono scaturite diverse indagini riguardanti il ‘file sharing‘, vale a dire lo scambio di contenuti che normalmente i ragazzi utilizzano per scambiarsi foto, musica, film, ma che vengono utilizzati dai pedofili per scambiare materiale illecito con bambini abusati: più del 60% delle indagini della Polizia postale vertono proprio su questo filone.
Nel 2008, ricorda l’associazione di Don Di Noto, è stata sottoscritta ufficialmente la Convenzione (dopo 10 anni di consolidata collaborazione attiva con la Polizia postale e delle Comunicazioni) che vede Meter diventare un protagonista, insieme al ministero delle Pari opportunità e al governo italiano, nella lotta mondiale alla pedofilia e la pedopornografia on-line con particolare riferimento alla individuazione delle vittime ritratte nello foto e nei video: Meter è l’unica associazione al mondo che non si sia limitata alla denuncia ma sia riuscita a individuare una decina di bambini ripresi nei video e a liberarli dal giogo degli sfruttatori.
L’emergenza pedofilia e pedopornografia non è però superata, anzi, si adegua di giorno in girono alle ‘novità‘. I pedofili di tutto il mondo (compresi gli italiani) stanno infatti utilizzando in maniera esponenziale le ‘reti sociali‘, uno strumento utilissimo se ben usato, ma che impone da parte dei responsabili del servizio un maggior controllo e una costante collaborazione con le forze dell’ordine. Nel monitoraggio di circa 42 social network, comunque, sono risultati ‘positivi‘ alla presenza di comunità pedofile solo 5. Approfittando di questi sistemi di rete, denuncia Meter, i pedofili si ‘legano‘ con divulgazione di video, foto, links e scambio di collezioni private di oscenità prodotte con bambini.


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 16-GEN-09
 

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