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Minori on line, risorse e pericoli

Il Safer Internet Day, martedì 11 febbraio, mira a rendere più sicuro l'accesso ad internet delle giovani generazioni. Con l'occasione vengono resi noti i risultati di due studi realizzati con i progetti "Net Children Go Mobile" e "EU Kids Online", cui ha collaborato anche l'Università Cattolica.


LA PRIMA RICERCA
Smartphone e tablet: più opportunità e più rischi
Net Children Go Mobile presenta oggi il report "Net Children Go Mobile: Risks and opportunities". Dai risultati emerge che bambini e ragazzi che usano anche smartphone e tablet per andare online sperimentano più opportunità ma anche più rischi.
Il 51% dei ragazzi di 9-16 anni utenti internet in Danimarca, Irlanda, Italia, Regno Unito e Romania possiede uno smartphone e il 45% lo usa quotidianamente per andare online; il 20% possiede un tablet, il 30% usa un tablet ogni giorno per accedere a internet. Le diferenze fra paesi, però, sono ancora notevoli: in Italia il 45% dei ragazzi che usano internet ha uno smartphone, e il 42% accede alla rete quotidianamente dal cellulare. Il rapporto mostra che i ragazzi che accedono a internet anche da smartphone e tablet usano internet per una più ampia varietà di attività: in particolare usano di più i social media per comunicare e condividere foto o video con gli amici, e per fruire contenuti mediali. Inoltre, possiedono più competenze digitali, safety skills e competenze comunicative. Tuttavia, hanno più probabilità di esporsi ai rischi di internet.
Rischio non significa danno: l’esposizione ai rischi non conduce necessariamente a esperienze negative, dannose e dolorose. L'esperienza che fa più sofrire i ragazzi è il bullismo: due ragazzi su tre che hanno subito atti di bullismo faccia a faccia o di cyberbullismo, dichiarano di essere "molto" o "abbastanza" turbati da quanto è accaduto. Al secondo posto troviamo i rischi sessuali: la metà di chi ha visto immagini sessuali on- e off-line, e di chi ha ricevuto messaggi sessualmente espliciti (sexting) ne è rimasto turbato. I ragazzi che usano smartphone e tablet sono più esposti ai rischi, ma non ai danni: l'accesso e l'uso di internet da devices mobili non è, quindi, un fattore di vulnerabilità.
Giovanna Mascheroni, ricercatrice OssCom - Centro di ricerca sui Media e la Comunicazione dell'Università Cattolica di Milano e coordinatrice di Net Children Go Mobile, commenta: "Rispetto al 2010 - anno dei dati EU Kids Online - abbiamo osservato un incremento nel numero di ragazzi che riporta di aver incontrato uno o più rischi su internet, soprattutto fra quanti usano smartphone e tablet. Non si tratta, tuttavia, di una relazione causale, ma della stessa correlazione osservata nel 2010: i ragazzi che usano internet di più - quindi gli adolescenti e i ragazzi che usano smartphone e tablet- incontrano più rischi.
Più i ragazzi usano internet in una varietà di contesti e da una molteplicità di piattaforme, maggiore è il rischio di imbattersi in esperienze potenzialmente negative."
I ragazzi non sono soddisfatti dei contenuti che trovano in rete: il 43% dei ragazzi di 9-16 si dice pienamente soddisfatto dell'offerta online per bambini e giovani, ma solo un terzo dei più piccoli (9-10 anni) è d'accordo con l'afermazione "su internet ci sono molti contenuti adattai ai ragazzi della mia età". I ragazzi più soddisfatti sono gli inglesi (57%) e gli irlandesi (51%). Nei paesi in cui l'inglese non è la prima lingua, invece, c'è più insoddisfazione: solo il 40% dei ragazzi romeni, il 37% dei coetanei danesi e il 30% degli italiani è valutata positivamente.
I contenuti user generated negativi (come siti che incitano all'odio e al razzismo, promuovono anoressia e bulimia, consumo di sostanze, o autolesionismo e suicidio - sono i rischi più difusi (31%) fra i ragazzi di questi paesi. Al secondo posto la comunicazione con persone conosciute online (30%), che di per sé non è necessariamente negativa ma un'opportunità per fare nuove amicizie e condividere i propri interessi. Difusa anche l'esposizione a contenuti pornografici on e ofline (29%). Il 27% dei ragazzi riporta un'esperienza di bullismo, ma solo il 14% è stato 'bullato' su internet o sul cellulare (cyberbullismo). I rischi meno comuni sono i messaggi sessuali (sexting) e gli incontri ofline con persone conosciute su internet, sperimentati rispettivamente dal 13% e dal 12% dei ragazzi. I ragazzi danesi e romeni sono più esposti ai rischi online dei coetanei in irlandesi, inglesi e italiani. Giovanna Mascheroni commenta: "L'Italia si conferma un paese 'a basso rischio': i ragazzi italiani incontrano meno rischi rispetto ai loro coetanei in altri paesi. Anche se dal confronto con i dati di EU Kids Online del 2010 si osserva un incremento nell'esposizione ai rischi, il numero di ragazzi che dicono di essere stati turbati da qualche esperienza online resta stabile al 6%."
Il report Net Children Go Mobile: Risks and opportunities è consultabile online.


LA SECONDA RICERCA
Come i più giovani evitano i rischi del web
Le percezioni di ragazzi e adulti rispetto ai rischi di internet possono differire in modo sostanziale. Quello che gli adulti definiscono come rischio non si traduce necessariamente in un'esperienza negativa per i giovani. E rispetto ai rischi di natura sessuale, gli e le adolescenti concordano nell'attribuire alle ragazze la responsabilità di evitare una più ampia circolazione di foto sexy. Questi sono alcuni risultati della ricerca qualitativa condotta da EU Kids Online.
Pubblicati in occasione del Safer Internet Day 2014, questi sono i risultati dell'analisi di 57 focus group e 113 interviste individuali con ragazzi di 9-16 anni. In totale, 349 partecipanti di 9 paesi hanno raccontato quali sono secondo loro i rischi di internet, e cosa fanno per prevenirli.
Non esiste una chiara distinzione fra esperienze online positive e negative
I ricercatori concludono che le esperienze online problematiche per i ragazzi interessano tutte le aree dello sviluppo psico-sociale, dalla sfera dell'identità e della sessualità, alla costruzione di legami amicali o sentimentali, ma anche allo sviluppo di principi etici. Certi contenuti o pratiche comunicative che genitori, insegnanti e adulti considerano un rischio, sono percepite in modo diverso dai ragazzi: ad esempio, postare immagini sexy e ricevere commenti provocanti può essere gratificante e eccitante. ma la condivisione di immagini sexy può anche rivelarsi un'esperienza traumatica, quando i commenti sono crudeli o le foto vengono condivise con troppe persone.
David Smahel (Masaryk University) spiega: "Il confine fra esperienze online positive e negative è molto sottile. Il risultato dipende sia dalla situazione comunicativa sia dalla consapevolezza, da parte dei ragazzi, dei potenziali problemi. La stessa esperienza viene percepita in modo molto diverso da ragazzi diversi. Mentre alcuni sono molto attenti a condividere informazioni personali, altri sono convinti che non possa accadere nulla di male".
Come ha detto un ragazzo: "Le immagini sul mio profilo Facebook sono visibili a tutti. Non pubblico niente di sbagliato, quindi non me ne preoccupo". (15 anni, Belgio)
"Le ragazze sono responsabili delle immagini sexy"
Quando incontrano contenuti o comunicazioni di natura sessuale che li infastidiscono, i ragazzi cercano di proteggersi tirandosi fuori dalla situazione e cercando di non esserne coinvolti. Misure preventive come fare lo scroll della pagina, cliccare su un'altra pagina e evitare di farsi foto in pose sexy o di mettersi svestite di fronte alla webcam sono fra le strategie più citate. Sia i ragazzi che le ragazze concordano nell'attribuire alle ragazze la responsabilità di evitare una più ampia circolazione di foto sexy.
Le situazioni problematiche avvengono soprattutto sui social network
I rischi che più preoccupano i ragazzi sono il bullismo, la possibilità che qualcuno usi le loro informazioni personali in modo inappropriato, ricevere contenuti di natura sessuale da sconosciuti, e contenuti commerciali. Più della metà di queste esperienze avviene sui siti di social network come Facebook. Ciò significa che i ragazzi sono consapevoli dei potenziali rischi della comunicazione, ma non sempre si preoccupano delle conseguenze.

Un breve report dei risultati è disponibile on line

 


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 11-FEB-14
 

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