Titolo: "Io speriamo che me la cavo" Prima data uscita: 9 ottobre 1992 Regista: Lina Wertmüller Durata: 91 minuti Musica composta da: Greco, Pino D‘Angiò produttori: Mario Cecchi Gori, Ciro Ippolito, Vittorio Cecchi Gori
Il film è tratto dall‘omonimo libro di Marcello D‘Orta. In questo film compare un Paolo Villaggio molto lontano dal solito ingegner Ugo Fantozzi, a mio parere un ottima interpretazione, si cala perfettamente nel ruolo divertendo e commuovendo allo stesso tempo, mostrando in pieno le iniziali difficoltà di un settentrionale costretto a vivere al sud. l titolo ricalca una mentalità fortemente radicata in chi non ha mezzi propri o sociali per affrontare adeguatamente la vita e si vota alla sopravvivenza per scelta forzata sperando che, alla resa dei conti, il caso o la provvidenza risolvano il problema. Lultima scena è di sicuro quella rimasta impressa nel cuore di molti, finale strappa lacrime con in sottofondo What a wonderful world di Louis Armstrong, e anche riguardandola per lennesima volta non si può non riflettere sui tanti significati di quel Io speriamo che me la cavo.