Sussidio Avvento 2013 - Ufficio liturgico nazionale | |||
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• La celebrazione della manifestazione del Signore, quale Figlio di Dio, Messia e Luce delle genti, sia celebrata con la maggiore solennità aiutando le assemblee a non scivolare verso quella stanchezza tipica della conclusione dei periodi di festa. Oltre alla cura del canto e dei ministri impiegati nella celebrazione si badi anche allo spazio: cogliendo un suggerimento del Caeremoniale Episcoporum (240) lilluminazione sia più ricca in modo da rendere quasi visibile linvito accorato del profeta: «Àlzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce» (Is 60,1). • Al termine della proclamazione evangelica si dia, possibilmente in canto, lannuncio della data del giorno di Pasqua e delle feste che da essa scaturiscono: tale uso antichissimo giova a collegare il legame tra il mistero dellincarnazione e la Pasqua, centro della fede cristiana. Laddove fosse possibile è bene cantare tale annuncio secondo la melodia proposta dal Messale (cf. Messale Romano, pp. 1106-1107). • L‘omelia, come del resto la monizione introduttiva, illustri il senso più pieno di questa grande solennità e i tre prodigi che sono al cuore della celebrazione: ladorazione del Bambino da parte dei Magi, il Battesimo del Signore nelle acque del Giordano e le nozze di Cana quale primo dei segni compiuti da Cristo. • La preghiera dei fedeli sia davvero universale in questo giorno: lassemblea memore della visita dei magi a Betlemme si dilati nella preghiera ai popoli e alle culture del mondo. Membri di altre culture possono proporre alcune intenzioni di preghiera nella propria lingua. • Non si trascuri la processione con i doni «che diventeranno il Corpo e il sangue del Signore» (OGMR 73). Come recita il testo della splendida orazione sulle offerte, anticipando il momento dellofferta proprio della preghiera eucaristica, al Signore non vengono offerti più oro, incenso e mirra, come un tempo da parte dei Magi, ma colui che nei santi doni del pane e del vino è significato, immolato e ricevuto. • La solennità dellEpifania, a motivo dei doni, ha un grande fascino sui più piccoli. Può essere loccasione per invocare su di essi la benedizione prevista dal Benedizionale per il tempo di Natale (pp. 251-255), eventualmente anche in un momento di preghiera al di fuori della celebrazione eucaristica posto alla chiusura delle vacanze natalizie. • Per la benedizione al termine della celebrazione ci si può servire del formulario NellEpifania del Signore (Messale Romano, pp. 430-431). • Nel tardo pomeriggio, la celebrazione solenne dei Secondi Vespri può giovare a concludere solennemente questo giorno. Anche in questo caso, un breve intervento omiletico alla luce del tema della manifestazione della bontà di Dio nostro Signore e Salvatore (cfr. Tt 3,4-5, lettura breve) darà risalto ai grandi misteri epifanici ben evidenziati dallinno e dallantifona al Magnificat. |
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Ultimo aggiornamento di questa pagina: 12-NOV-13
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