Sommersi dai media. Lopera di Todd Gitlin tradotta in Italia
di T. Gitlin a cura di M. Buonanno
Etas Libri, pp.gg. 272; euro 22,00
Cè una responsabilità diretta nei media di tutti i mali del nostro tempo come molti, esperti e semplici cittadini asseriscono? Lonnipresenza e la potenza dei media è di natura tale da esercitare una imposizione sui cuori e sulle menti delle persone?. Domande alle quali cerca di rispondere Todd Gitlin in un pamphlet dedicato al mondo dei media dal titolo Sommersi dai media (Etas Libri, pp.gg. 272; 22,00 euro). Come scrive nella prefazione la curatrice del libro Milly Buonanno Malgrado la sua tendenza a ridurre la gratificazione alla mera piacevolezza diversiva (its all for fun), nella sintonia che scorge fra i media e i pubblici contemporanei risiedono delle buone premesse per avvicinarsi, forse, a quella verità che ci sfugge dalle dita (e dalle pagine di Media Unlimited). Non abbiamo bisogno di ritenere che questa sintonia sia assoluta e generalizzata - che i media diano al pubblico soltanto ciò che il pubblico vuole è lautogiustificazione di chi gestisce le industrie e le istituzioni mediatiche - né tanto meno di aderire alla visione mediacentrica e torrenziale di Gitlin, per riconoscere che alcune delle sue messe in guardia risuonano anche nelle nostre considerazioni e preoccupazioni. Non in proporzioni così immense e dilaganti come lautore crede e vuol fare credere, ma la cultura del frammento, la volagerie dellattenzione e dellimpegno, la soggezione alla tirannia dellurgenza - spiega Buonanno - sono tendenze innegabilmente osservabili intorno a noi. Nella società e nei media, in un rapporto più circolare che unidirezionalmente causale. La domanda da porsi, allora, dovrebbe riguardare le ragioni per cui tali tendenze si producono. Anche a voler attribuire ai media, per amore di discussione, la responsabilità primaria: una volta sgombrato il campo dalla tesi dellipodermica potenza multimediale, siamo obbligati a retrocedere alle ragioni vere e profonde per cui alcuni o molti (non tutti) si accomodano bene, per così dire, nella superficialità, nella distrazione e nella fretta di cui i media sono alfieri - si legge nella prefazione del libro -. Perché siamo attratti, in tanti, dal richiamo di una cornucopia che riversa sensazioni pulsanti e frammentarie, attimi fuggenti e immemorabili? Come siamo arrivati a creare le condizioni che rendono desiderabile e gratificante laccelerazione dei ritmi della vita quotidiana in un mondo sempre più vorticoso? Fra gli studiosi americani dei media, Todd Gitlin è condivisibilmente ritenuto una delle voci critiche più intelligenti e originali. Con Sommersi dai media, la prima opera tradotta per il mercato italiano, Gitlin offre un‘analisi spietata dell‘influenza dei media nella società contemporanea. Viviamo, si dice, nell‘età dell‘informazione o della comunicazione; ma queste definizioni restituiscono una visione solo parziale della realtà, lasciandone sfuggire le peculiarità e le implicazioni più vaste e profonde. L‘autore, partendo da tale premessa, ri-concepisce i media - dalla televisione ai telefoni cellulari, da Internet ai cartelloni pubblicitari, dai jingle ai sottofondi musicali che ci accompagnano nei supermercati - come un unico sommergente insieme: un torrente di immagini, suoni, ritmi e stimoli continui, un habitat multimediale "naturalizzato" che coinvolge tutti i nostri sensi e al quale non riusciamo a sottrarci. In una società che si crede la più libera da sempre, trascorrere il tempo con i media è l‘uso principale a cui abbiamo destinato la nostra libertà. Crediamo di poter scegliere, perché possediamo telecomandi, abbonamenti alle tv via cavo, walkman e lettori di cd, videogiochi sempre più sofisticati, collegamenti a Internet e cellulari. In realtà ci immergiamo sempre più a fondo nel torrente mediatico che scorre a grande velocità, e incoraggia la distrazione, le emozioni usa e getta, il disimpegno. Todd Gitlin ha il merito di volerci far riflettere su una realtà così onnipresente da diventare, paradossalmente, invisibile.