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Il mondo della televisione non è una scatola da riempire a piacimento e, per entrarvi, la Chiesa lo deve tener presente: come non va in terra di missione senza conoscere usi e costumi del popolo che incontra, così devessere per la tv. È il pensiero di don Nazareno Marconi, docente di sacra scrittura allIstituto teologico di Assisi, intervenuto oggi a Trevi (Perugia) per parlare di Bibbia e mass media allinterno della 58a Settimana nazionale di aggiornamento pastorale. P. Marconi ha parlato di inculturazione del Vangelo nel mondo televisivo, ripercorrendo lesperienza vissuta a fianco di Ettore Bernabei nella realizzazione dei film sulla Bibbia. Unidea nata dalla consapevolezza che il mondo della produzione televisiva è sostanzialmente agnostico rispetto a un pubblico interessato agli argomenti di carattere religioso, come rilevò una ricerca pubblicata negli Stati Uniti ad inizio anni novanta. Da qui lo sforzo di un dialogo ecumenico e interreligioso che ha visto coinvolti esegeti cristiani, ebrei e musulmani, e unopera dinterpretazione per far capire che la Bibbia non è un libro morto, ma vivo. Alla fine sono stati prodotti 21 film, ma nessuno ha preteso di fare unopera definitiva, quanto piuttosto invitare ogni generazione a confrontarsi con le Scritture. |
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Ultimo aggiornamento di questa pagina: 26-GIU-08
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