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Da Avvenire del 12 aprile 2013 (pag. 12) «Siamo quasi duecento testate cattoliche, 70 delle quali hanno già un sito internet con le modalità più diverse di approccio al mondo digitale: si va dai siti più strutturati fino ad alcuni che sono presenti sulla Rete solo come vetrina. Ma dallo scorso anno stiamo ragionando su un progetto che offra l’opportunità a tutti i nostri soci di sbarcare in Rete». Con queste parole giovedì 11 aprile a Chioggia Francesco Zanotti, presidente della Fisc, ha aperto l’annuale convegno nazionale della Federazione italiana Settimanali cattolici, ospitato dalla città veneta e dal suo vescovo Adriano Tessarollo per celebrare il centenario di “Nuova scintilla”, il locale settimanale cattolico. Una sfida raccolta, come ogni anno, dai direttori e dai giornalisti delle 186 testate che settimanalmente raggiungono ogni angolo di Penisola e un milione di case. Se hanno vita difficile i grandi giornali, sovvenzionati da potenti editori eppure ricorsi in massa alla riduzione del personale, è facile immaginare la mole di passione e di volontariato che tiene in piedi fieramente periodici “secolari”, che hanno raccontato e a volte anche guidato la storia d’Italia. Come ha illustrato monsignor Vincenzo Tosello, direttore di Nuova Scintilla, raccontando in una rapida carrellata i primi cento intensi anni della testata chiozzotta, dal 2010 sbarcata sul web. E “Informazione in rete: carta stampata e web” è proprio il titolo del convegno, che fino a domani tratterà il delicato ma fondamentale tema del rapporto tra il giornale cartaceo e la nuova frontiera dell’on line. «La situazione economica rende sempre più arduo il compito – ha detto il vescovo Claudio Giuliodori, presidente della Commissione Cei per la cultura e le comunicazioni sociali –, ma in un’epoca in cui siamo inseguiti da un enorme flusso di informazioni dominate dal criterio della velocità e non della affidabilità, chi se non la stampa cattolica può far comprendere l’importanza di un’etica della comunicazione?». Venerdì 12 e sabato 13 è continuato il confronto tra esperti. Tra questi Chiara Giaccardi (Università Cattolica, Scienze della comunicazione), Domenico Delle Foglie (direttore dell’agenzia Sir) e Ferruccio Pallavera (direttore del Cittadino di Lodi). Ha chiuso i lavori don Ivan Maffeis, vice direttore dell‘Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali. Da Avvenire del 16 aprile 2013 (pag. 30) Non rinunciare alla carta, ma accogliere la sfida e le oppor­tunità del web. Fare rete nel virtuale e nel reale senza rinunciare a due fattori vincenti per la stampa dio­cesana: il territorio come radicamen­to, e il contenuto. Su questi due fron­ti si è attestata la giornata conclusiva del convegno Fisc «Informazione in rete: web e carta stampata» svoltosi tra Chioggia e Sottomarina. A sostenere lungimiranza sui cam­biamenti e valorizzazione della stam­pa cattolica è stato Luigi Carletti, e­sperto di comunicazione sul web, che ha invitato a percorrere e «cercare tut­te le forme di sinergia e collaborazio­ne possibile». Oggi è impensabile ri­nunciare al web. E se «non è impor­tante sapere o fare tutto» rispetto al­le grandi possibilità della Rete, è fon­damentale capire cosa in un certo momento serve, consapevoli che il mondo dei media sta cambiando, la tecnologia è a disposizione di tutti, le nuove generazioni sono digitali. Sul piano dei contenuti, la stampa cattolica ha carte importanti da gio­care ma, ricorda Carletti, «oggi si ra­giona in termini di liquidità di conte­nuto, si immagina che il contenuto possa prendere forme diverse: carta, video, audio, foto gallery e tantissime cose diverse». La sfida quindi è di ren­derlo malleabile pensando in termi­ni di multicanalità, crossmedialità e multimedialità. Da qui il suggerimento ai settimana­li diocesani: «Con la giusta tecnologia potete fare quello che volete, siete sul territorio, siete una rete reale, non vir­tuale. Avete il contenuto. Condivide­te idee e competenze. Internet obbli­ga a parlarsi, a comunicare, a mette­re in connessione le proprie espe­rienze ». Una sfida che Toscana Oggi cavalca da alcuni mesi sul fronte online con la sperimentazione della piattaforma Fisc-Sicei che offre possibilità ade­guabili alle esigenze territoriali e dio­cesane. E sul fronte carta stampata ri­lancia la nuova rivista Credere della San Paolo puntando al contenuto re­ligioso e popolare. Guardare al futu­ro con speranza, ma senza scorciato­rie o smarrendo quanto già costruito è il suggerimento di don Ivan Maffeis, vicedirettore dell’Ufficio comunica­zioni sociali della Cei, che sostiene la necessità di integrare e portare avan­ti insieme il lavoro tradizionale (stam­pa) e l’online (la Rete). |
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Ultimo aggiornamento di questa pagina: 16-APR-13
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