SNEC - Un libro al mese
Una citazione


«... Sono tanto alieno dal desiderare che l‘architettura sacra ripieghi stancamente su forme tradizionali, che ho dato sempre parere contrario a ogni riesumazione stilistica e mi sono vivamente rallegrato tutte le volte che ho visto tentare nuove vie. Anche l‘unita relazione al concorso di Pisa glie ne darà una prova. Č perņ evidente che il cammino dei pionieri è più difficile di quello di chi segue i vecchi sentieri e che la libertà, cui ogni artista ha pieno diritto, soffre non lievi limitazioni quando l‘artista varca la soglia del tempio. Qui intervengono esigenze pratiche e prescrizioni liturgiche che non si possono contravvenire senza compromettere la funzionalità dell‘edificio e, su ogni altra necessità, domina quella che la costruzione sacra si differenzi da ogni altra fabbrica, per lo spirito diverso che deve animarne le forme. Iseguaci delle tradizioni hanno numerose forme che vorrei chiamare “prefabbricate” e che purtroppo in non pochi casi favoriscono la pigrizia dei deboli: i pionieri hanno da creare un nuovo linguaggio che sarà favorevolmente accolto appena abbia raggiunto la bellezza e l‘espressività di quelli antichi. Non tema dunque nessuna prevaricazione e, tenendo conto di quelle mie osservazioni che non contrastano con la sua sensibilità, attenda con piena fiducia al nuovo progetto e mi mandi presto la cosa bella che so di potermi attendere da Lei». (Dalla lettera di S. E. Mons. Giovanni Costantini, all‘epoca Presidente della Pontificia Commissione Centrale per l‘Arte Sacra in Italia, inviata a Michelucci in data 29/8/1947 con riferimento all‘iter allora in corso per la progettazione della chiesa delle Sante Maria e Tecla in località La Vergine a Pistoia, poi costruita tra il 1955 e il 1956 - citazione da pag. 124 del libro).


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 03-GIU-14
 

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