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Avvenire, Corriere della Sera e La Repubblica sotto osservazione. Una ricerca dellOsservatorio sulla comunicazione dellUniversità Cattolica analizza in quattro mesi circa mille articoli riguardanti il Family Day. Avvenire ha dato la voce al popolo del Family Day, il Corriere della Sera non ha dato giudizi, ma ha fatto solo politica sul raduno romano e La Repubblica ha trattato levento di piazza san Giovanni con sguardo ironico e distacco. Così lOsservatorio sulla comunicazione dellUniversità cattolica del Sacro Cuore di Milano, diretto dal professore Fausto Colombo, per quattro mesi ha passato al setaccio oltre mille articoli pubblicati dai tre giornali sul Family Day. Lo studio è stato presentato durante lassemblea della Federazione italiana settimanali cattolici (Fisc), a Roma a fine novembre, ed ha fatto emergere una casistica interessante da valutare soprattutto per quel che riguarda limpatto sullopinione pubblica. Avvenire ha pubblicato 441 articoli e box, di cui 22 in prima pagina, riferiti al Family Day o, comunque, a una manifestazione a favore della famiglia. Sul Corriere della Sera, invece, gli articoli sono stati 241, e 18 i richiami in copertina, mentre su La Repubblica si contano 249 pezzi, di cui 28 in prima pagina. Al di là dei numeri il quotidiano diretto da Dino Boffo, come si legge nella ricerca ha rappresentato una voce informativa organica al movimento, e in quanto tale ha scelto di sviluppare una prospettiva dosservazione interna ai fatti. Ciò è stato dimostrato dalla forte attenzione nei confronti dellassociazionismo e del mondo cattolico. Come ha avuto modo di sottolineare Colombo nella lettura di Avvenire, la manifestazione ha costituito il momento in cui la «maggioranza silenziosa» degli italiani, insufficientemente rappresentata dai media e ignorata dal ceto politico, ha acquisito visibilità nello spazio pubblico nazionale. Il Corsera, invece, sempre secondo lo studio della Cattolica, ha assunto una posizione di «distacco», esterna al terreno di confronto e al di sopra dei giudizi e delle strategie di attribuzione valoriale proposte dalle diverse parti. Lo sguardo del Corriere sul Family Day, dunque, è stato caratterizzato per il taglio di natura prettamente politologica con una focalizzazione sulla maggioranza di governo e sul Family day come elemento di detonazione delle tensioni presenti nel centro-sinistra, che va a costituire un nuovo terreno di contestualizzazione della crisi della maggioranza, della frammentazione del centro-sinistra e delle tensioni centrifughe che lo attraversano. Il tabloid romano diretto da Ezio Mauro, infine, ha rappresentato sempre secondo lindagine il Family Day tenendo conto di due principali assi tematici, dati rispettivamente dalla strategia di crescente politicizzazione perseguita dalla Chiesa e dalle divisioni interne alla coalizione di governo. La rappresentazione data è di un momento di una più ampia offensiva clericale alla laicità delle istituzioni e ai diritti civili, avviata in occasione del referendum sulla procreazione assistita del 2005 e condotta sulla base di una sostanziale omologia rispetto alle posizioni politiche del centro-destra. Con uno sguardo ironico e distaccato, La Repubblica, dai dati provenienti dalla ricerca, si è dato il compito di rappresentare la componente laica della società italiana, che si ritiene minacciata dalle ingerenze ecclesiastiche e scarsamente tutelata dai partiti e dalla politica in generale. Vincenzo Grienti |
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Ultimo aggiornamento di questa pagina: 07-FEB-08
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