Sussidio Quaresima-Pasqua 2013 - Ufficio liturgico nazionale
17 febbraio - I Domenica
"Chiunque crede in lui non sarà deluso" (Rm 10,11)



Durante la settimana, in maniera individuale, con un gruppo di amici o in parrocchia, utilizzando lo schema proposto, vogliamo vivere un tempo prolungato di ascolto e preghiera, per condividere i frutti dello Spirito.
 
 
SCHEMA PER LA LECTIO DIVINA
 
“Dice infatti la Scrittura: Chiunque crede in lui non sarà deluso”. (Rm 10,11)
 
 
Canto iniziale (a scelta del gruppo)
 
G. Il primo passo per chi si accosta alla Parola è un clima di ascolto e di silenzio per cogliere il messaggio di Gesù. Questo richiede anche la preparazione dell’ambiente accogliente come si fa per un ospite d’onore. Ci disponiamo in cerchio come segno di comunione fraterna attorno all’altare preparato per la Parola che accoglieremo.
 
Momento di silenzio accogliente
 
Intronizzazione della Parola
(portata in processione solenne con la lampada accesa e l’incenso)
 
G. Mentre ci prepariamo ad accogliere la Parola di Dio, portata all’ambone, tre lettori ci aiuteranno a pregare con il Salmo 118, 89-112 e ad ogni strofa cantiamo:
 
Rit: Passeranno i cieli e passerà la terra, la Tua Parola non passerà, alleluia, alleluia!
 

1L. La tua parola, Signore,
è stabile come il cielo. 
La tua fedeltà dura per ogni generazione;
hai fondato la terra ed essa è salda. 
Per tuo decreto tutto sussiste fino ad oggi,
perché ogni cosa è al tuo servizio.
Se la tua legge non fosse la mia gioia,
sarei perito nella mia miseria. 
 
2L. Mai dimenticherò i tuoi precetti:
per essi mi fai vivere.
Io sono tuo: salvami,
perché ho cercato il tuo volere.
Gli empi mi insidiano per rovinarmi,
ma io medito i tuoi insegnamenti.
Di ogni cosa perfetta ho visto il limite,
ma la tua legge non ha confini. Rit.
 
3L. Quanto amo la tua legge, Signore;
tutto il giorno la vado meditando.
Il tuo precetto mi fa più saggio dei miei nemici,
perché sempre mi accompagna.
Sono più saggio di tutti i miei maestri,
perché medito i tuoi insegnamenti. 
Ho più senno degli anziani,
perché osservo i tuoi precetti. 
 
4L. Tengo lontano i miei passi da ogni via di male,
per custodire la tua parola.
Non mi allontano dai tuoi giudizi,
perché sei tu ad istruirmi. 
Quanto sono dolci al mio palato le tue parole:
più del miele per la mia bocca.
Dai tuoi decreti ricevo intelligenza,
per questo odio ogni via di menzogna. Rit.
 
5L. Lampada per i miei passi è la tua parola,
luce sul mio cammino. 
Ho giurato, e lo confermo,
di custodire i tuoi precetti di giustizia.
Sono stanco di soffrire, Signore,
dammi vita secondo la tua parola. 
Signore, gradisci le offerte delle mie labbra,
insegnami i tuoi giudizi.

 
6L. La mia vita è sempre in pericolo,
ma non dimentico la tua legge. 
Gli empi mi hanno teso i loro lacci,
ma non ho deviato dai tuoi precetti. 
Mia eredità per sempre sono i tuoi insegnamenti,
sono essi la gioia del mio cuore.
Ho piegato il mio cuore ai tuoi comandamenti,
in essi è la mia ricompensa per sempre. Rit.
 

 
Proclamazione della Parola
 
G. Prima della proclamazione della Parola, ci mettiamo tutti in piedi e chiediamo la Grazia dello Spirito Santo perché ci renda degni e illumini i nostri cuori e le nostre menti per comprendere e aderire alla Parola di Dio data per la nostra salvezza.
 
Invocazione allo Spirito Santo
 
LETTURA: Rm 10,11 (Seguita dalla LECTIO)
 
G. (dopo la lectio): Il momento che segue l’ascolto deve essere quello della interiorizzazione, per questo si chiede un momento personale non in gruppo per permettere a ciascuno di entrare nel brano con una lettura profonda e attenta che non trascura i particolari, sottolineando gli aspetti principali. Cercare di contestualizzare la Parola nella vita quotidiana e far venir fuori le nostre logiche, i nostri modi di vedere le cose per poterli modificare secondo ciò che Dio vede. Nel Silenzio fare rivivere la Parola nel proprio oggi e confrontandosi ad essa, chiedersi come e in che cosa la Parola interpella la mia vita, quali suggerimenti mi dà per una vita rinnovata, per una conversione profonda e concreta nel proprio vivere quotidiano? Non preoccupiamo di rispondere alle domande, ma proviamo a riflettere cercando il legame profondo tra il significato della Parola e la propria vita.
 
 
La condivizione (ci si ritrova in cerchio)
 
G. Per questo momento, in un clima di silenzio e di preghiera, ognuno può condividere spontaneamente, in forma di lettura, oppure come una preghiera d’invocazione. Ad ogni intervento cantiamo insieme il ritornello di un canto (a scelta secondo il gruppo).
 
 
Conclusione
 
Si suggerisce una Parola conclusiva da chi ha tenuto la Lectio per proporre un impegno personale o di gruppo.
 

Dammi fede, o Signore per credere
che anch’io sono tra il tuo Popolo
in cammino verso l’eternità
che anch’io formo la Chiesa,
la Chiesa che ha bisogno di perfezionarsi in me
che deve divenire salvezza per gli altri
che deve presentare l tuo Volto nel mio
che deve dire la tua parola con la mia.
 
Portami ad una fede matura, Signore,
come quella di Abramo: ferma e dignitosa
per abbandonarmi al mondo dei tuoi pensieri
anche se in contrasto coi miei
anche se non condivisi dagli altri.
 
Portami ad una Fede matura, Signore,
come quella della Vergine: semplice e operosa
per accogliere la tua parola
anche quando è troppo nuova
per apprezzarne subito il valore
anche se troppo improvvisa
per orientare subito la mia personalità.
 
Dammi la Fede di Tua Madre, Signore,
per servire i bisognosi che incontro,
con sollecito intervento
con premurosa attenzione
con disinteressata accoglienza.
 
Portami ad una Fede matura, Signore,
come quella di Pietro peccatore: spontanea
e fiduciosa per non scusare il mio peccato
per cercarti dopo l’ennesimo come dopo il primo
con la volontà di chi ha capito
di chi vuole ricominciare il cammino con te.
 
Offrimi questa Fede, o Signore,
anche se non ne sono degno
anche se temo per la mia superficialità.
 
Donami questa Fede, o Signore,
perché ho bisogno di Te
perché non posso fare a meno di Te
perché voglio rimanere con Te.
Amen.
(Dammi fede, Signore - G. Volpi)
 
G. Noi crediamo con ferma certezza che il Signore Gesù ha sconfitto il male e la morte. Con questa sicura fiducia ci affidiamo a Lui: Egli, presente in mezzo a noi, vince il potere del maligno (cfr Lc 11,20) e la Chiesa, comunità visibile della sua misericordia, permane in Lui come segno della riconciliazione definitiva con il Padre. Affidiamo tutti i nostri buoni propositi alla Madre di Dio, Maria, proclamata “beata” perché «ha creduto» (Lc 1,45). Insieme preghiamo: Padre Nostro…, Ave Maria…, Gloria al Padre…
 


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 28-GEN-13
 

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