Una parola a parte merita la messa radio o teletrasmessa. Avversata da alcuni, essa è spesso vissuta con partecipazione e devozione dal malato, dallanziano, o da chi si trovi comunque nellimpossibilità di recarsi personalmente in chiesa. E proprio a questi ultimi essa puņ offrire un servizio spiritualmente assai utile. Anzi, è soprattutto a queste categorie di persone che bisognerà pensare nella preparazione di quelle messe, nellomelia, nelle intenzioni della preghiera universale.
Chi per seri motivi è impedito, non è tenuto al precetto. Daltra parte, la partecipazione alla messa alla radio o alla televisione non soddisfa mai il precetto. Tuttavia è evidente che una messa alla televisione o alla radio, che in nessun modo sostituisce la partecipazione diretta e personale allassemblea eucaristica, ha i suoi aspetti positivi: la parola di Dio viene proclamata e commentata "in diretta", e puņ suscitare la preghiera; il malato e lanziano possono unirsi spiritualmente alla comunità che in quello stesso momento celebra il rito eucaristico; la preghiera universale puņ essere condivisa e partecipata. Manca certamente la presenza fisica, ma limpossibilità di portare unofferta allaltare non esclude quella di fare della propria vita (malattia, debolezza, memorie, speranze, timori) unofferta da unire a quella di Cristo. E limpossibilità di accostarsi al banchetto eucaristico puņ essere oggi superata, in molti casi, dal puntuale servizio dei ministri straordinari della comunione.