SNEC - Una chiesa al mese
Il progetto liturgico
La chiesa
La chiesa

Costruita negli anni immediatamente successivi alla chiusura del Concilio Vaticano II, la chiesa di Sant’Eusebio è stata laboratorio di sperimentazioni per la sistemazione rinnovata dei poli liturgici. L’ampio spazio presbiteriale e la luminosità dell’aula hanno consentito - con approssimazioni successive - la progressiva messa a punto di assetti adeguati e convincenti.

Lo schema iniziale , ideato prima della riforma liturgica, prevedeva un altare isolato al centro dell’ampio presbiterio, su una pedana sollevata di tre gradini; non era ancora previsto lo spazio per la Parola. La sede era collocata in asse alla chiesa e all’altare, sotto la croce. Il battistero era stato probabilmente ipotizzato in uno dei vani posti a fianco alla porta, ma il fonte trova presto spazio sul presbiterio, ai piedi della pedana dell’altare, per rispondere alle esigenze di visibilità comunitaria del rito.
Con lo sviluppo della liturgia postconciliare, ogni polo liturgico  ha avuto una sua ri-focalizzazione: l‘altare è stato appoggiato sul piano del presbiterio; a fianco, in posizione leggermente avanzata, è stato installato un primo ambone . Il fonte viene spostato su una nuova pedana rialzata , distinta da quella presbiteriale, a destra dell’assemblea, in uno degli spazi definiti dal perimetro poligonale spezzato. Specularmente al fonte, un’altra pedana ospita il tabernacolo : visibile da ogni parte della chiesa, ma opportunamente defilato rispetto alla mensa eucaristica centrale e all’ambone. La sede viene posizionata a destra dell’altare. I margini esterni dell’ampio spazio presbiteriale si articolano su tre gradini perimetrali, che definiscono il deambulatorio absidale, su cui possono disporsi sedute temporanee per i concelebranti o per parte dell’assemblea , in occasione delle solennità e delle feste principali.
I primi arredi liturgici  erano costituiti da supporti metallici modulari, ora reimpiegati per le blaustre delle nuove pedane e per la costruzione di altri arredi. Fin dall’inizio dell’uso della chiesa era stata sentita l’esigenza di sottolineare il fonte battesimale e il tabernacolo con opere di qualità particolare: gli arredi figurati, in ceramica, sono commissionati a Claudio Pulli, negli anni successivi artefice del programma iconografico complessivo che ha riguardato tutti i poli liturgici e devozionali della chiesa.
 
 


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 03-GEN-13
 

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