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Il 12 dicembre il primo "tweet" del Papa


Perché il Papa va su Twitter? Capovolgiamo la domanda: perché no? Se una caratteristica va riconosciuta alla Chiesa, è quella di aver sempre utilizzato senza esitazione tutti i canali della comunicazione.
Bastano il ricordo di Gesù e di quella barca trasformata in pulpito sulle rive di un lago, l’ingresso di san Paolo nell’agorà, la diaspora mondiale degli apostoli e dei primi discepoli, trasformatisi da pescatori e operai provinciali in pionieri dell’annuncio ai quattro canti del mondo.
In tempi recenti la Santa Sede è stata solerte come sempre nel presidiare i media. Twitter, che conta oggi 500 milioni di frequentatori attivi, è fra i ‘luoghi‘ della rete una piazza in cui è possibile annunciare il Vangelo. I giorni intercorsi fra l’annuncio dell’ingresso del Papa su Twitter, con la diffusione del suo account @pontifex, e la data stabilita per il primo messaggio hanno mostrato un’attesa crescente e un milione di
followers
attesi entro Natale. Una fase di ascolto preziosa per radunare la folla di ‘seguaci‘ che fa di questo social network un caso particolare.
Twitter infatti, a differenza di Facebook, è pensato per informazioni rapide e aperte alla ricezione immediata di quanti decidano di mettersi in ascolto: non ‘amici‘ bensì followers, seguaci, appunto. Passate le curiosità generiche, sarà proprio questo a restare: un pubblico vasto composto di singole persone che potranno ascoltare quando e come piacerà loro ciò che Benedetto XVI comunicherà con frasi estrapolate dalla sua attività pastorale. E potranno, se vorranno, ‘ritwittare‘ (cioè rilanciare) questi brevi messaggi ad altri, contribuendo ad allargare la rete, un circuito che cresce attraverso un meccanismo di stima e di interesse. Credo che in questo modello di diffusione ci sia qualcosa di profondamente cristiano. Un accesso libero e non formale, che si trasforma in un riecheggiare di parole che interessano perché prima di noi hanno colpito e interessato qualcun altro che stimiamo e del quale seguiamo le opinioni.
È già stato fatto notare come le massime bibliche ed evangeliche sembrino tagliate su misura per Twitter. Questa misura breve può risultare per tanti più accessibile di lunghe riflessioni o di omelie che, pur significative, non fuoriescono dalle mura delle chiese. 
 
 
Giuseppe Romano
 


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 11-DIC-12
 

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