SNEC - Un libro al mese
Una citazione

«...l‘accento primo e decisivo riguarda il mistero stesso della comunità di Chiesa: è posto, cioè, dal punto di vista liturgico, sulla ‘assemblea‘ dei fedeli che, riunita sotto la presidenza del vescovo o del prete, ascolta la Parola di Dio, partecipa alla mensa sacrificale del banchetto del Signore (il memoriale della morte e della resurrezione di Cristo) e ne riceve i frutti, la ‘forza di salvezza‘. La chiesa di pietre, la sua struttura e l‘insieme del suo arredo sono al servizio di questa realtà viva. Č questa realtà, soprattutto, che devono esprimere, simboleggiare... Ne risulta, per l‘architettura, un certo numero di conseguenze che, nonostante la loro chiarezza, si imporranno a fatica. Nel corso dei secoli si era prodotto un tale spostamento di accento e di priorità simbolica verso l‘edificio architettonico stesso, che la ‘tradizione‘ ne aveva risentito nello stesso senso e qualsiasi correzione a questo riguardo poteva sembrare iconoclasta... Dopo il Concilio Vaticano II, il problema essenziale è tradurre nel concreto la subordinazione effettiva dell‘edificio e degli oggetti che vi si trovano alle persone. Occorre cioè costruire su scala umana e, soprattutto, creare uno spazio che favorisca l‘unità di partecipazione dell‘assemblea intera - preti e fedeli - rispetto ai vari ‘poli‘ della celebrazione». (Pag. 73)
 


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 23-LUG-12
 

Chiesa Cattolica Italiana - Copyright @2005 - Strumenti Software a cura di Seed