UNESU - Ufficio Nazionale per l'educazione, la scuola e l'universita'
Costituzione e funzionamento degli organismi diocesani


dal sussidio dell‘Ufficio Nazionale
 "Fare pastorale della scuola oggi in Italia"


 
 

45.        Costituzione degli organismi diocesani. Succede spesso che le diocesi, acquisita almeno in alcuni operatori una sufficiente consapevolezza dei problemi pastorali posti dalla scuola, si trovino in difficoltà nel momento di dare forma all‘intervento in questo settore. Appare ragionevole, per un principio di realismo ed economia pastorale, prendere atto di diverse situazioni e, conseguentemente, di diversi possibili passaggi e itinerari.
       Dove già esiste e opera la Consulta, od altro organismo analogo, il passaggio da compiere è la costituzione dell‘Ufficio diocesano e la nomina di un direttore. Ciò consentirà una attività meno episodica e favorirà il costruttivo dialogo fra le associazioni presenti in Consulta nonché un più organico inserimento della pastorale dell‘educazione e della scuola nel tessuto diocesano. La richiesta al Vescovo per la costituzione dell‘Ufficio può venire autorevolmente dalla stessa Consulta o Commissione scuola.
       Dove la Consulta e l‘Ufficio non sono ancora costituiti, il discorso sulla scuola può prendere avvio all‘interno degli organismi pastorali già operanti: il Consiglio Pastorale diocesano, il Consiglio Presbiterale, la Presidenza diocesana di ACI, la Consulta diocesana dell‘Apostolato dei Laici, altre associazioni, specialmente quelle professionali impegnate nell‘animazione cristiana della scuola. Soprattutto quando la diocesi è di piccole dimensioni, una via praticabile e da incoraggiare è la costituzione all‘interno del Consiglio pastorale di una Commissione per l‘educazione e la scuola che cominci a lavorare per far crescere in quella Chiesa particolare la sensibilità e la mobilitazione su questi temi.
       In altre situazioni l‘avvio di una pastorale della scuola può essere assunto dalla Scuola Cattolica presente in diocesi attraverso i propri organismi e in un dialogo costruttivo con il Vescovo e i suoi collaboratori. La Scuola Cattolica infatti è spesso in grado di offrire una qualificata e lunga esperienza di scuola, e di mettere anche a disposizione qualche operatore qualificato e i propri ambienti.
       Tutte queste ipotesi comunque suppongono sempre la sensibilità e la disponibilità di una o più persone pronte a lavorare senza attendere la realizzazione di tutte le condizioni ottimali e di ogni garanzia.
 
46.       Funzionamento degli organismi diocesani. La fisionomia istituzionale dell‘Ufficio e della Consulta è stata già descritta (cfr. nn. 29-31). Si tratta ora di fornire qualche ulteriore indicazione operativa che favorisca il funzionamento e l‘efficacia pastorale di entrambi.
       L‘esperienza finora maturata offre un‘indicazione chiarissima sulla necessità che Ufficio e Consulta abbiano unità di indirizzo e un organico rapporto. Ciò si ottiene solo quando il direttore dell‘Ufficio è anche presidente dona Consulta.
       Per quanto riguarda il funzionamento della Consulta, l‘esperienza raccomanda l‘adozione di un metodo chiaro ed efficace di lavoro. Ciò può essere facilitato dalla stesura di uno Statuto, o Regolamento, che sia semplice, di facile applicazione, non formalistico o autoritario. Altro elemento decisivo è la frequenza di convocazione della Consulta la cui periodicità va programmata con equilibrio ma, una volta decisa, va rigorosamente rispettata per non cadere nell‘episodicità e nell‘improvvisazione. Per questo anche un breve verbale o pro-memoria delle sedute può contribuire a dare organicità e concretezza al lavoro lungo l‘anno.
       Chiaramente ogni seduta va adeguatamente preparata, anche con l‘anticipazione ai Consultori degli argomenti in discussione.
       Qualche Consulta ha trovato utile prevedere sessioni di lavoro per gruppi o commissioni, in particolari momenti e per specifici argomenti.
       Decisivo per il decollo di una pastorale della scuola è comunque, al di là dell‘impegno della Consulta, la capacità dell‘Ufficio diocesano di divenire punto di riferimento ed elemento di continuità pastorale. Per questo risulta essenziale la sua collocazione anche logistica fra gli Uffici di Curia, con un minimo di struttura organizzativa, di disponibilità economiche e di autonoma iniziativa.
       Accanto, e anzi prima di queste "garanzie" oggettive, sta l‘apporto decisivo del direttore a cui molto viene chiesto di risolutezza e pazienza per far convergere le energie di tutti sugli stessi obiettivi, per educare al lavoro comune, per tenere su un profilo alto i rapporti fra tutte le persone e gli organismi coinvolti.
 


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 29-APR-08
 

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