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Una citazione


“I presupposti teorici per un‘architettura sacra cristocentrica erano stati posti in modo assai chiaro dal sacerdote renano Johannes van Acken (1879-1937) che nell‘autunno del 1922, volendo restituire vitalità all‘architettura sacra, pubblicò un libretto dal titolo significativo Arte sacra cristocentica. Progetto per un‘opera d‘arte liturgica totale, un‘opera che trovò interessati lettori anche in Böhm e Weber. Infatti, a differenza delle riflessioni liturgiche di Ildefons Herwegen o di Romano Guardini, il libro di Van Acken offriva suggerimenti concreti per la definizione di un‘arte e di un‘architettura liturgica coerente con il rinnovamento in atto. Van Acken aveva visto con i propri occhi la crescita degli insediamenti residenziali legata al rapido processo di industrializzazione della sua regione. Conosceva la miseria dei lavoratori e la loro alienazione dalle tradizioni religiose e riteneva che essi potessero trovare nuove radici solo nella comunità eucaristica, nel coinvolgimento e nell‘attiva partecipazione alla Messa. Per van Acken il sacrificio eucaristico, nucleo centrale e fondamentale della vita dei credenti e della celebrazione liturgica cattolica, rendeva necessaria una convergenza spaziale verso l‘altare: L‘altare, simbolo di Cristo, deve essere scrive van Acken punto generatore e strutturante nella costruzione e nell‘allestimento di una chiesa (si superava così il semplice concetto di visibilità)”.
 


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 21-GIU-12
 

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