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(16 dicembre 2011) - In Europa e negli Stati Uniti lopinione pubblica continua a sovrastimare la presenza di irregolari. Politiche migratorie comuni per tutti i Paesi Ue, ripartizione dei costi, massima apertura nellaccogliere coloro che chiedono protezione. È lopinione degli italiani sui temi dellimmigrazione che emerge dallindagine Transatlantic Trends: Immigration. Lindagine ha sondato lopinione pubblica americana ed europea (in cinque Paesi dellUnione: Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Spagna), su vari aspetti del dibattito in tema di immigrazione e integrazione. Gli italiani sono, in Europa, i più favorevoli (88%) alla ripartizione degli oneri nella gestione dei flussi provenienti dal Nord Africa, dopo gli avvenimenti della Primavera Araba, e i più interessati a unautorità europea che fissi le quote di ingresso degli immigrati (60%, dato in crescita rispetto al 47% del 2010). Sono inoltre i più disponibili ad accogliere chi lascia il proprio Paese per sfuggire alla povertà (68%), alle persecuzioni (71%), ai conflitti armati (79%) e ai disastri naturali (79%). Inoltre l83% giudica loperato del Governo in materia di immigrazione poco o molto poco soddisfacente, con un aumento rispetto al 70% dello scorso anno. Più in generale, i risultati indicano che la maggioranza degli intervistati sia in Usa (53%) che nellUe (52%) continua a non ritenere limmigrazione unopportunità ma un problema. In molti dichiarano di non condividere le scelte del proprio Governo in materia di immigrazione, con il 68% degli europei e il 73% degli americani che giudicano loperato del proprio esecutivo poco o molto poco soddisfacente. Tuttavia, la maggioranza di americani (52%) ed europei (56%) resta ottimista sullintegrazione degli immigrati e sono alte le percentuali di chi è favorevole ad accogliere un numero maggiore di immigrati con un livello elevato di istruzione. In tutti i Paesi europei la netta maggioranza degli intervistati si dichiara favorevole alla ripartizione degli oneri nella gestione dei flussi migratori provenienti dal Nord Africa, con l80% concorde sul fatto che la responsabilità vada condivisa tra tutti Paesi dellUnione europea e non affrontata individualmente dal Paese di arrivo degli immigrati. Il Regno Unito è il Paese che dimostra meno entusiasmo (68% favorevoli), lItalia quello animato dal maggiore fervore (88% favorevoli). Nei confronti delle migrazioni forzate, lindagine mostra molta disponibilità nei confronti delle persone che fuggono dai conflitti armati, con il 79% degli europei e il 74% degli americani disposti ad accogliere chi lascia il proprio Paese per questo motivo. Come già negli anni passati - emerge ancora dallindagine - americani ed europei continuano a sopravvalutare di gran lunga il numero di immigrati presenti nei rispettivi Paesi: in media i britannici affermano che rappresentano il 31,8% del totale contro un dato effettivo pari all11,3%, e gli americani stimano una presenza pari al 37,8% del totale, rispetto ad appena il 12,5 effettivo. Negli Usa, Repubblicani e Democratici assumono posizioni divergenti su molte questioni, a partire da quale peso attribuire allimmigrazione nellagenda politica fino alle possibili misure da adottare in questo ambito. Riguardo allimmigrazione clandestina, solo il 48% dei Democratici esprime una certa preoccupazione, rispetto alla grande maggioranza dei Repubblicani (72%). Riguardo alla preferenza tra regolarizzare o rimpatriare i clandestini, il 58% dei Democratici si dichiara favorevole alla prima opzione, opinione condivisa da appena il 33% dei Repubblicani. Nonostante il divario, lopinione pubblica americana è favorevole a regolarizzare lo status dei giovani immigrati irregolari che si iscrivano al college o entrino nellesercito e a concedere la cittadinanza a chi nasce sul suolo americano. Ovunque - conclude lindagine - la maggioranza degli intervistati è favorevole ad accogliere un maggior numero di immigrati con un livello di istruzione elevato, parere che incontra il favore del 63% degli americani e del 62% degli europei. Riguardo agli immigrati con un più basso livello di istruzione, tuttavia, solo il 36% degli americani è favorevole ad aumentare il numero di ingressi, rispetto al 29% degli europei. Di contro, dovendo scegliere, in tutti i Paesi esaminati gli intervistati dichiarano di preferire immigrati con un livello di istruzione più basso ma un impiego sicuro rispetto a un livello di istruzione più elevato ma nessuna certezza di un lavoro. |
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Ultimo aggiornamento di questa pagina: 16-DIC-11
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