Avvento-Natale 2011 - Ufficio liturgico nazionale
Dalla parrocchia alla famiglia
suggerimenti per vivere l‘anno liturgico in famiglia


Suggerimenti dalla Liturgia
 
La famiglia è ambito di educazione all’autentica responsabilità. La parabola del padrone e dei servi, nel contesto sociale del mondo antico, ha un sapore fortemente familiare: la grande casa padronale si configura come una famiglia allargata, che comprende il pater familias, i suoi figli, i suoi parenti, i servitori. Nel vangelo, le parbole del padrone e dei servi alludono forse, con discrezione, ad una idea per certi versi rivoluzionaria: i servi ricevono fiducia, ed entrano a far parte della casa. Come dice il vangelo di Luca: “si cingerà le vesti e passerà a servirli” e in Giovanni: “non vi chiamo più servi, ma amici”. In quest’ottica possiamo comprendere il valore sacro, fondamentale, di numerose esperienze quotidiane vissute in famiglia: i figli vengono educati alla responsabilità, a divenire da bambini adulti; gli sposi si educano reciprocamente alla sincerità, al prendersi cura l’uno dell’altro; gli anziani, i malati, i deboli, chi si trova momentaneamente in difficoltà chiede che qualcuno ne diventi responsabile, si prenda cura.
La partecipazione alla liturgia domenicale è ambito di libertà e responsabilità, e serbatoio inesauribile di generosità. Se tutti partecipano, è importante vivere serenamente i vari aspetti organizzativi che essa comporta: prepararsi, interrompere altre attività, presentarsi puntuali, presentarsi insieme, eventualmente anche assumere determinati incarichi liturgici. Se non tutti partecipano, o non tutti partecipano volentieri, la liturgia domenicale diventa un importante banco di prova del rispetto e del dialogo. Il coniuge che partecipa da solo all’Eucaristia, senza l’altro coniuge, senza i figli, può farlo solo se ha maturato una profonda convinzione nell’importanza di quell’incontro con il Signore, se ha imparato a dialogare con i familiari per avere quello spazio di incontro, se ha sperimentato che in quella celebrazione, attraverso la sua presenza, tutta la famiglia è in qualche modo messa a contatto con la santificazione che viene da Dio. Tutti i suoi familiari, pur non partecipando alla celebrazione, dovrebbero poter sperimentare la carica di dono e disponibilità che ne deriva per chi accetta di lasciarsi plasmare e responsabilizzare dall’amore di Dio.
Suggeriamo di tenere in casa un segno che accompagni tutto il periodo di Avvento-Natale: un’immagine di Maria con il bambino. Può essere un’icona, secondo il modello orientale, o un’altra immagine, significativa dal punto di vista artistico, o nell’ambito locale. Può essere procurata dalla famiglia stessa, o si può valorizzare un’immagine già presente in casa, oppure può essere proposta dalla parrocchia o dalla diocesi. Nella misura del possibile, le si darà una collocazione adeguata, e di fronte ad essa si vivranno insieme i momenti di preghiera, eventualmente accendendo un cero; in alcuni casi questo non sarà possibile, e ci si dovrà accontentare della semplice presenza dell’immagine, che sarà rispettata da tutti, e per chi vive pienamente la sua fede ricorderà l’attesa e la speranza dell’intervento di Dio.
 
 
Un momento di preghiera in famiglia - rieducarsi alla preghiera
 
Molte famiglie celebrano la Liturgia delle Ore: è bene che continuino. Molti la celebrano individualmente: ugualmente si raccomanda di continuare. Molti altri però cercano una forma di preghiera più semplice e accessibile, in attesa di essere in grado di vivere anch’essi la preghiera della Chiesa. Suggeriamo dunque una semplice forma di preghiera, liberamente adattabile, da vivere in famiglia o individualmente, che ha la stessa struttura della Liturgia delle Ore e che riprende elementi della liturgia domenicale.
Preparazione: occorre riservare almeno cinque minuti di tempo per Dio e per noi. È un modo concreto per realizzare l’invito di Gesù: “Vegliate!”. Ci si può fermare davanti a un’immagine, o anche accendere una candela, o anche semplicemente trovare un posto tranquillo in casa. La struttura, semplice e personalizzabile, comporta:

- una introduzione
- il recupero del salmo responsoriale della domenica
- un momento di ascolto e riflessione, secondo la proposta della Caritas, o del Centro Vocazioni.
- la conclusione con l’orazione colletta della domenica.
 
Introduzione
Guida: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Tutti: Amen
 
 
Il salmo responsoriale della domenica
Lettore: Signore, fa’ splendere il tuo volto e noi saremo salvi.
Tutti: Signore, fa’ splendere il tuo volto e noi saremo salvi
 
Tu, pastore d’Israele, ascolta,
seduto sui cherubini, risplendi.
Risveglia la tua potenza
e vieni a salvarci.
 
Tutti: Signore, fa’ splendere il tuo volto e noi saremo salvi.
 
Dio degli eserciti, ritorna!
Guarda dal cielo e vedi
e visita questa vigna,
proteggi quello che la tua destra ha piantato,
il figlio dell’uomo che per te hai reso forte.
 
Tutti: Signore, fa’ splendere il tuo volto e noi saremo salvi.
 
Sia la tua mano sull’uomo della tua destra,
sul figlio dell’uomo che per te hai reso forte.
Da te mai più ci allontaneremo,
facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome.
 
Tutti: Signore, fa’ splendere il tuo volto e noi saremo salvi.
 
 


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 02-DIC-11
 

Chiesa Cattolica Italiana - Copyright @2005 - Strumenti Software a cura di Seed