Avvento-Natale 2011 - Ufficio liturgico nazionale
Proposta della Caritas


Il Verbo si fece uomo
 
"Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all‘improvviso, non vi trovi addormentati. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!".
(Marco 13, 35-37)
 
… e venne ad abitare IN MEZZO A NOI
 
I Migranti continuano a scappare dalla Libia e vengono censiti come coloro che la guerra ha trasformato in sfollati e fuggitivi. A mani vuote una buona parte, con qualche bagaglio, puntualmente controllato, gli altri e con negli occhi la stessa paura la totalità. Abbastanza rapidamente incamminati verso le varie regioni di partenza i nigerini e a Niamey prima e nei Paesi di origine gli stranieri censiti. Alla dogana si controlla, si fa la cernita e si piange il passato.
Rimane poco da raccontare quando tutto è stato scritto negli occhi e tra il sordo brontolio delle armi automatiche che solo liberano la frustrazione e gli interessi dei guerrafondai di turno. Ad Agadez la chiesa è dipinta di argilla e di silenzio. Non esistono né campane né campanile. Solo una croce bianca, segno di risurrezione e più ancora di resa, ondeggia sopra il frontale come fosse una vela aperta ai venti dell‘incombente deserto.
Il viaggio da Dirkou ad Agadez dura alcuni giorni e sono migliaia coloro che viaggiano sui camion tra bidoni di acqua, mercanzia, polvere e le notti passate a viaggiare nel freddo. Durante il giorno si sopravvive con l‘ombra del camion o immaginando di trovare l‘oasi dietro l‘altra collina e poi l‘altra ancora. Sembra ripartire la “ribellione” e le armi e le minacce dei sequestri e gli inviti a rispettare le norme di sicurezza ed evitare di uscire dalla città o di frequentare zone a rischio.
Le croci di Agadez sono il più tipico dei gioielli Tuareg, realizzate con tecniche manuali tramandate da molte generazioni. Con lo scettro cruciforme come segno di immortalità si vendono ai viaggiatori nelle stazioni degli autobus che tornano alla capitale o al mercato della città.
Le altre croci, rosse di terra e di sconfitta, arrivano clandestine coi bagagli dei Migranti. Tra la polvere e la prima pioggia di stagione che ha spinto molti a seminare.
Un missionario italiano in Niger
 
Segni di speranza
 
Trovare segni di speranza in questo tempo così difficile, dove povertà e disperazione sembrano sopraffarci? Eppure questo è il nostro compito nell’Avvento che ci prepara al Natale. Non ascoltiamo queste testimonianze per deprimerci, ma per capire, per cogliere le tracce di Dio nelle parole degli altri e nella nostra vita, per cambiare qualcosa ed imparare uno stile di condivisione e accoglienza.
 
Plasmaci, Signore, rendici capaci di condivisione e accoglienza.
 


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 05-DIC-11
 

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