Avvento-Natale 2011 - Ufficio liturgico nazionale
Suggerimenti per l‘animazione liturgica


Preghiamo con la Liturgia
 
Tu ci hai nascosto il giorno e l’ora,
in cui il Cristo tuo Figlio, Signore e giudice della storia,
apparirà sulle nubi del cielo
rivestito di potenza e splendore.

In quel giorno tremendo e glorioso
passerà il mondo presente
e sorgeranno cieli nuovi e terra nuova.
Ora egli viene incontro a noi in ogni uomo e in ogni tempo,
perché lo accogliamo nella fede
e testimoniamo nell’amore la beata speranza del suo regno.

 (Prefazio dell’Avvento I/A: Cristo, Signore e giudice della storia)
 
 
Preghiamo con la Liturgia delle Ore
 
Svegliatevi, esultate, voi che giacete nella polvere:
la rugiada del Signore è rugiada di luce.
Si sveglieranno molti che ora dormono nella polvere:
la rugiada del Signore è rugiada di luce.
(Ufficio delle letture, Responsorio del giovedì della II settimana di Avvento)
 
 
Celebrare la Liturgia di Avvento
 
In questa seconda domenica di Avvento, l’annuncio della venuta del Signore si fa “voce che grida”: preparate, appianate! La sua voce è potente, ma non incute timore (cf. Antifona di ingresso); la sua salvezza, infatti, è ormai vicina e finalmente «giustizia e pace si baceranno, verità germoglierà dalla terra» (Sal 85,11). Nell’attesa in cui il Cristo, Signore e Giudice della storia apparirà, ora è donato a noi un tempo in cui accoglierlo nella fede e testimoniarlo nell’amore. Nel pane spezzato, nell’amore vissuto, si realizza per noi, ora, l’avvento del suo regno.
Oggi, invitiamo gli animatori della liturgia a riproporre il canto di ingresso utilizzato nella prima domenica, sostituendo le prime due strofe con la 3 e la 4 (vedi allegato canti RN). Non è bene, infatti, variare eccessivamente il repertorio soprattutto qualora il canto fosse nuovo per la comunità. In questo caso, inoltre, l’utilizzo dello stesso canto d’inizio per le prime due domeniche di Avvento aiuta a sottolineare l’unità che lega la prima parte di questo tempo liturgico, pur nella sostanziale e duplice differenza richiamata in tal modo nelle norme del Calendario: «Il tempo di Avvento ha una doppia caratteristica: “è tempo di preparazione alla solennità del Natale, in cui si ricorda la prima venuta del Figlio di Dio fra gli uomini; e contemporaneamente è il tempo in cui, attraverso tale ricordo, lo spirito viene guidato all’attesa della seconda venuta del Cristo alla fine dei tempi” (n.39).
Nella scelta del repertorio è bene optare per l’utilizzo di canti che sottolineino la tensione escatologica verso la seconda venuta del Cristo. Abitualmente, infatti, si considera l’Avvento esclusivamente come tempo di preparazione al Natale. In realtà la liturgia, nei giorni che intercorrono dalla prima domenica al 16 dicembre, è chiaramente orientata all’attesa della venuta gloriosa di Cristo (Avvento/escatologico), mentre l’aspetto proprio di preparazione alla celebrazione del Natale è riservato successivamente ai giorni che vanno dal 17 al 24.
Come già ricordato nella domenica precedente, la processione di ingresso del tempo di Avvento acquista una rilevanza particolare. Essa è in modo speciale segno della Venuta di Dio in mezzo al suo popolo. Data la maggiore sobrietà dei riti di ingresso (soprattutto per l’assenza del Gloria), si potrebbe avere maggiore attenzione per questo momento: all’inizio procedono i ministranti con turibolo e incenso, segue colui che porta la Croce con accanto i ceroferai. Il diacono segue con il libro dei Vangeli e, da ultimo, il sacerdote. La processione traccia il cammino della celebrazione: dalla porta d’ingresso all’altare, attraverso la navata. Essa, accompagnata dal canto, che ne manifesta il mistero, è il segno della visita di Dio. Siamo il popolo dell’alleanza, convocato per celebrare le meraviglie del suo amore. È la sua presenza che rende possibile il nostro radunarci, che trasforma la nostra dispersione nella grazia della comunione. La direzione tracciata dalla processione orienta il nostro sguardo, polarizza la nostra attenzione sulla venuta del Signore che fa il suo ingresso nel mondo. I segni con cui si dà risalto a questo momento rituale (croce, luce, incenso, libro dei Vangeli, ministri) esprimono la nostra accoglienza e la gioia della sua venuta.
 
Il forte appello alla conversione, proclamato sia nella prima lettura che nel Vangelo, invita a curare in modo particolare l’atto penitenziale. Come già suggerito nella domenica precedente, possono essere utilizzati i versetti proposti dal Messale. In ogni caso, è di particolare importanza la cura del silenzio. Soprattutto nel tempo di Avvento, il silenzio andrebbe particolarmente osservato tutte le volte che la liturgia ne fa esplicita menzione. La cura del silenzio non riguarda solo i riti iniziali, ma anche la Liturgia della Parola. Essa, infatti, dovrebbe essere eseguita in modo da favorire l’ascolto e la meditazione:
“La liturgia della Parola si deve celebrare in modo che essa favorisca la meditazione; si deve perciò evitare assolutamente ogni fretta che sia di ostacolo al raccoglimento. Il dialogo tra Dio e gli uomini, sotto l‘azione dello Spirito Santo, richiede brevi momenti di silenzio, adatti all‘assemblea, durante i quali la parola di Dio penetri nei cuori e provochi in essi una risposta nella preghiera. Tali momenti di silenzio in relazione con la liturgia della Parola si possono opportunamente osservare prima che essa abbia inizio, dopo la prima e la seconda lettura e al termine dell‘omelia” (Ordinamento delle Letture della Messa, n. 28).
 
Infine, ancora una volta, si invita a cantare le acclamazioni della Preghiera eucaristica: mistero della fede e amen della dossologia.
 
 

L’unità del tempo di Avvento
 
Può essere buona cosa riprendere gli stessi canti della domenica precedente, in particolare il canto di ingresso, sottolineando il carattere unitario delle domeniche di Avvento, caratterizzato dall’attesa finale del Cristo.
Si raccomanda il canto del Kyrie.
Proponiamo inoltre il canto “E cielo e terra e mare” (RN 49) che può essere indicato come canto di comunione per il tempo di Avvento.
 
 
Un’avvertenza nella preparazione dei canti
 
NB: Si raccomanda alla schola cantorum, o al coro parrocchiale, o ai cantori della parrocchia, di preparare fin d’ora il Gloria e i canti da proporre nel tempo di Natale. Si è verificato infatti in passato che in alcune parrocchie la preparazione dell’Avvento fosse particolarmente curata, anche con un’attiva convocazione dei fanciulli della catechesi dell’iniziazione cristiana, e che, a parte la Messa di Mezzanotte, tutte le altre celebrazioni natalizie risultassero in tono minore. Sia preparato dunque adeguatamente il canto del Gloria, e tutti gli altri canti che caratterizzeranno il tempo natalizio, e si dispongano con cura le varie celebrazioni.
 
 

Suggerimenti per l’animazione musicale
 
Canto di ingresso: Camminiamo incontro al Signore (RN 44 strofe 3 e 4)
Atto penitenziale: Kyrie, eleison (RN 3)
Salmo responsoriale:  testo e partitura  (pdf)   -   musica  (mp3)
Acclamazione al Vangelo: Alleluia (RN 9)
Presentazione delle offerte: Come unico pane (RN 348)
Santo: Santo (RN 24)
Mistero della fede: Annunciamo la tua morte, Signore (RN 28)
Amen della dossologia: Amen! (RN 32)
Padre nostro: Padre nostro (RN 33)
Acclamazione all’embolismo: Tuo è il regno (RN 36)
Frazione del pane: Agnello di Dio (RN 38)
Comunione: E cielo e terra e mare (RN 49)
Canto di ringraziamento dopo la comunione: Abbiamo mangiato il pane (RN 344)
 


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 02-DIC-11
 

Chiesa Cattolica Italiana - Copyright @2005 - Strumenti Software a cura di Seed