Molto opportunamente, la solennità dellImmacolata Concezione si inserisce nel percorso dellAvvento, inteso come percorso educativo, che ci riporta alla paternità di Dio, e allautentica figliolanza. Una percezione distorta della relazione con il creatore e della propria identità di creatura è infatti allorigine del peccato, e ne diventa lespressione: il serpente insinua il dubbio sulloperato di Dio, come se il suo comandamento fosse una privazione, un impedimento ad una perfetta conoscenza e felicità. Lillusione che anima i due è di divenire uguali a Dio: ma nel momento in cui essi si vedono, con gli occhi del proprio orgoglio, si scoprono nudi.
La percezione della fragilità
Con grande finezza il racconto genesiaco pone la vergogna prima dellannuncio della morte. Il peccato è percepito prima che ne vengano esplicitate le conseguenze negative. Luomo e la donna si scoprono nudi: una nudità che non ha una connotazione sessuale, ma indica piuttosto la radicale fragilità che essi scoprono in se stessi, una fragilità non più rischiarata dallarmonia con il creato e dalla fiducia in Dio. La pretesa di raggiungere una conoscenza superiore non fa altro che condurre allabisso del proprio limite. Ma senza la presenza di Dio, la loro percezione di disarmonia e rottura resta insufficiente, anzi non fa altro che avvilupparli ancora di più nella finzione e nella perdita didentità.
In cerca della moneta smarrita, del figlio perduto
Dio va in cerca di Adam e di Eva; li va a chiamare, li interroga. «Dove sei? Che hai fatto?»: sono le parole che risvegliano una coscienza differente rispetto alla spaventosa consapevolezza della propria fragilità. Il comportamento di Dio smentisce il dubbio e le paure della creatura umana, anche se non ricompone immediatamente larmonia perduta. La storia dellumanità in generale e di Israele in particolare si configura come una continua ricerca da parte di Dio, per ritrovare luomo peccatore. Nel vangelo di Luca questa ricerca viene espressa dalle cosiddette parabole della misericordia: la pecora smarrita, la moneta perduta, i due figli insofferenti allamore del Padre. Nel racconto della Genesi la ricerca di Dio e la lotta conseguente viene espressa dalle parole della maledizione che riguarda il serpente: il nemico è maledetto e una lunga lotta viene annunciata tra le due discendenze; ma si intuisce che Dio sta dalla parte di Eva, che non parteggia per il serpente.
La svolta della storia
Se prendiamo in mano la Scrittura, constatiamo che una lunga storia, un lungo elenco di vicende separano il racconto iniziale della Genesi e linizio del vangelo secondo Luca, in cui è narrata lAnnunciazione. Ma un elemento rimane costante: da un lato la volontà di Dio di salvare, dallaltro la disobbedienza da parte delluomo. Da un lato la Parola di Dio, che rimane per sempre. Dallaltro linaffidabile condotta dellumanità, e anche del popolo eletto da Dio. Maria è scelta e investita della grazia di Dio per poter dare quellobbedienza che era sempre mancata. Nella sua piena disponibilità alla parola divina avviene il concepimento del Verbo. Essa è scelta prima della creazione del mondo, come dice la lettera agli Efesini, per essere santa e immacolata di fronte a lui nella carità; ma in lei tutti i credenti partecipano della medesima santità.