Avvento-Natale 2011 - Ufficio liturgico nazionale
Suggerimenti per l‘animazione liturgica

Preghiamo con la Liturgia


 
Tu hai preservato la Vergine Maria da ogni macchia di peccato originale,
perché, piena di grazia, diventasse degna Madre del tuo Figlio.
In lei hai segnato l’inizio della Chiesa,
sposa di Cristo senza macchia e senza ruga, splendente di bellezza.
Da lei, vergine purissima, doveva nascere il Figlio,
agnello innocente che toglie le nostre colpe;
e tu sopra ogni altra creatura la predestinavi per il tuo popolo
avvocata di grazia e modello di santità.
(Prefazio dell’Immacolata Concezione)
 
 
Preghiamo con la Liturgia delle Ore
 
Ave, speranza nostra,
ave, benigna e pia,
ave, piena di grazia,
o Vergine Maria.
 
Ave, fulgida rosa,
roveto sempre ardente,
ave, pianta fiorita
dalla stirpe di Iesse.
(Ufficio delle letture, Inno dell’Immacolata Concezione della beata Vergine Maria)
 
 
Celebrare la Liturgia di Avvento
 
Nel tempo di Avvento, la liturgia ama ricordare la beata Vergine Maria: ricorda alcune donne dell’Antica Alleanza, figura e profezia della sua missione; esalta l’atteggiamento di fede e di umiltà con cui Maria di Nazareth aderì prontamente al progetto di Dio; mette in luce la sua presenza negli avvenimenti di grazia che precedettero la nascita del Salvatore (cf. Direttorio su pietà popolare e liturgia nn. 101-102). Ogni giorno di questo tempo, nella preghiera di Sesta, la liturgia ricorda l‘annunzio di Gabriele a Maria: «L‘Angelo Gabriele disse a Maria: Ave, piena di grazia, il Signore è con te; tu sei benedetta fra le donne». Così pure ogni giorno supplica: «O santa Madre del Redentore, (...) Tu, che accogli il saluto dell‘Angelo, (...) abbi pietà di noi peccatori» (Compieta, Antifona finale della beata Vergine Maria). Il consenso della Vergine, che, come «volle il Padre delle misericordie» precedette l‘Incarnazione (cf. LG 56), è di grandissima importanza nella storia della salvezza: infatti, l‘Incarnazione del Verbo è la sorgente della rinnovazione dell‘uomo. La liturgia romana fa solenne memoria di questo sacramento della nostra salvezza non soltanto nella solennità dell’8 dicembre e del 25 marzo, ma anche, nei giorni appena precedenti al Natale del Signore, il 20 dicembre e soprattutto la IV Domenica di Avvento dell‘Anno B. La celebrazione di questo mistero s‘intona mirabilmente con il carattere e l‘atmosfera del Tempo di Avvento.
Come ci ricorda Paolo VI nella Marialis cultus (n.3): «Nella festa dell’8 dicembre si hala celebrazione congiunta dell’Immacolata Concezione di Maria, della preparazione radicale alla venuta del Salvatore e del felice esordio della Chiesa senza macchia e senza ruga». Infatti, la solennità dell’Immacolata, pur “rompendo il digiuno” del canto del Gloria previsto in questo tempo, si armonizza bene con alcuni temi portanti dell’Avvento: rinvia alla lunga attesa messianica e richiama profezie e simboli dell’Antico Testamento.
Per sottolineare l’unità di questa festa con il tempo liturgico, suggeriamo l’uso di un canto di ingresso del tempo con riferimenti più tipicamente mariani. Un esempio è il brano suggerito nella scheda dei canti: Innalzate nei cieli (RN 51). Le strofe 2 e 3 sottolineano, in modo particolare, il ruolo di Maria nella storia della salvezza (Benedetta sei tu, o Maria, che rispondi all’attesa del mondo: come aurora splendente di grazia, porti al mondo il sole divino).
Nelle feste dei santi e della Madre di Dio qualcuno potrebbe essere tentato di rivolgere le intenzioni di preghiera direttamente al santo. “Si tratta ovviamente di una impostazione errata, da evitare accuratamente. E’ necessario che la Preghiera universale rimanga fedele al genere eucologico-letterario cui appartiene e conservi la struttura che le è propria” (Orientamenti e proposte per l’Anno Mariano 1987-88, n.18). La liturgia romana non ha mai adottato tale sistema, preferendo rivolgere la preghiera liturgica sempre al Padre per l’intercessione dei santi o della Vergine Maria. Anche per questa particolare solennità, invitiamo a non rivolgere la preghiera direttamente alla Madre di Dio ma, così come fa la liturgia, ad invocarne l’intercessione (cf. Orazionale, pag. 97). Lì dove la devozione mariana è particolarmente sentita, è possibile prevedere un saluto alla Vergine al termine della celebrazione, con un canto - in questo caso suggeriamo il Tota pulchra (RN 222) -, rivolgendosi verso una sua immagine sacra ed onorandola con l’incensazione e con l’offerta di fiori o profumi.
In molti luoghi vi è la tradizione di far precedere la festa dell’Immacolata da una Novena, in questo caso, suggeriamo di armonizzare il contenuto della festa della Concezione pura e senza macchia di Maria con alcuni temi portanti dell’Avvento: l’attesa messianica annunciata dai profeti, le profezie e i simboli dell’Antico Testamento. Come raccomanda il Direttorio su pietà popolare e liturgia (n.102): «Dove si celebri la novena dell’Immacolata si dovranno mettere in luce i testi profetici, che partendo dal vaticinio di Genesi 3, 15 sfociano nel saluto di Gabriele alla “piena di grazia” (Lc 1, 28) e nell’annuncio della nascita del Salvatore (cf. Lc 1, 31-33)».
 
 

Suggerimenti per l’animazione musicale
 
Canto di ingresso: Innalzate nei cieli strofe 2, 3 (RN 51)
Atto penitenziale: Kyrie, eleison (RN 3)
Gloria: Gloria a Dio (RN 5)
Salmo responsoriale:  testo e partitura (pdf)   -   musica  (mp3)
Acclamazione al Vangelo: Alleluia! Signore, tu hai parole di vita eterna (RN 14)
Professione di fede: Io credo in Dio - Simbolo apostolico (RN 18)
Presentazione delle offerte: Mistero della cena (RN 364)
Santo: Santo (RN 27)
Mistero della fede: Ogni volta che mangiamo di questo pane (RN 29)
Amen della dossologia: Amen! (RN 32)

Padre nostro: Padre nostro (RN 33)
Acclamazione all’embolismo: Tuo è il regno (RN 35)
Frazione del pane: Agnello di Dio (RN 38)
Comunione: Tu, festa della luce (RN 380)
Canto di ringraziamento dopo la comunione: Tota pulchra (RN 222)
 


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 02-DIC-11
 

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