Avvento-Natale 2011 - Ufficio liturgico nazionale
Proposta musicale dal Repertorio Nazionale


Notte di luce (RN 70)
 
Testo: F. Rainoldi
Musica: J. Akepsimas
Fonte: Edizioni LDC
Uso: Ingresso, Comunione, Liturgia delle Ore
Forma musicale: inno e ritornello
 
 
1.     Notte di luce, colma è l’attesa!
Notte di speranza: vieni, Gesù!
Verbo del Padre, vesti il silenzio.
 
Rit. Sia gloria nei cieli,
        sia pace quaggiù!
 
2.     Alba di pace, Regno che irrompe!
Alba di perdono: vieni, Gesù!
Santo di Dio, vesti il peccato.
 
3.     Giorno d’amore, nuova alleanza!
Giorno di salvezza: vieni, Gesù!
Sposo fedele, vesti la carne.
 
 
Il testo
 
In forma poetica il testo offre lo spunto per meditare il Natale invitando alla contemplazione e alla partecipazione. Le tre strofe sono perfettamente simmetriche: “notte di luce”, “alba di pace”, “giorno d’amore” dove risulta facile ritrovare le ‘tre messe’ di Natale, ma non solo. Ma soprattutto un progressivo aprirsi del mistero, che si svela col crescere della luminosità.
La solennità dell’Epifania ci parla di luce, della luce che sorge ad Oriente e che irrompe ovunque con il suo splendore. «I Magi sono i rappresentanti di tutta l’umanità: ciò che essi trovano lo ottengono per tutta l’umanità» (S. Leone Magno). Al centro della solennità c’è il mistero dell’Incarnazione nel suo valore universale.
 “Attesa-speranza”, “Regno-perdono”, “alleanza-salvezza”: tutti i grandi e profondi desideri dell’umanità sono detti con parole essenziali, ma preceduti da altrettanto grandi valori biblici: Dio si offre a noi.
Più denso, invece, il modo di chiamare Gesù: “Verbo”, “Santo”, “Sposo”, che viene a “vestire” (incarnare) “il silenzio”, “il peccato”, “la carne”, vie obbligate verso la piena redenzione dell’uomo.
 
 
La musica
 
Un bel canto per la notte di Natale e per le altre solennità del tempo: melodia serena e di presa immediata, abile giuntura di incisi e cadenze familiari. È un inno con ritornello. La melodia è costruita in modo essenziale con due brevi progressioni presenti nella strofa che aprono ad un ritornello anch’esso diviso in due parti che si ripetono e che riescono bene ad esprimere una gioia che prende subito il cuore.
 
 
Quando e come utilizzarlo
 
La struttura innodica, la ritmica chiara e semplice lo rende particolarmente indicato come canto di ingresso o anche come canto di comunione per il tempo di Natale.
La sua esecuzione sia improntata alla massima semplicità e trasparenza, senza caricare né la parte vocale né la strumentazione. Essenziale è il dialogo fra soli o coro, e tutti: l’assemblea canterà facilmente il terzo e quarto verso di ogni strofa, e poi l’invocazione finale, quasi un ritornello.
È bene ricordarsi che la liturgia è la permanente epifania del Signore e della Chiesa, quindi occorre porre la giusta cura nella declamazione del testo affinché si manifesti grande solennità, come anche la giusta tensione emotiva al fine di trasmettere il giusto atteggiamento adorante, come quello dei magi. Nulla deve essere oggetto di distrazione e superficialità.


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 02-DIC-11
 

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