Con questa rivelazione infatti Dio invisibile nel suo immenso amore parla agli uomini come ad amici e si intrattiene con essi, per invitarli e ammetterli alla comunione con sé. Questa economia della rivelazione avviene con eventi e parole intimamente connessi tra loro, in modo che le opere, compiute da Dio nella storia della salvezza, manifestano e rafforzano la dottrina e le realtà significate dalle parole, e le parole dichiarano le opere e chiariscono il mistero in esse contenuto (Dei verbum, n.2). La catechesi, al servizio della Rivelazione, la riprende e la rende significativa per luomo doggi prolungandone lofferta di un itinerario di senso per gli uomini e le donne di ogni tempo. Il Rinnovamento della catechesi osserva: la via ordinaria che porta alla fede resta sempre quella indicata dallApostolo: la fede dipende dalludire la predicazione, ma questa a sua volta dalla parola di Cristo (Rm 10,17) (RdC, 20). Questo orientamento è profondamente vero, tanto che la catechesi è stata segnata pedagogicamente prevalentemente dalleducare latteggiamento dellascolto, generando metodologie e didattiche funzionali ad una dimensione cognitiva della fede. Oggi alla luce di sollecitazioni culturali con le quali la catechesi è chiamata a confrontarsi, occorre rivisitarne le prospettive. La Bibbia stessa offre stimoli e vie affascinanti. Oltre al già menzionato verbo ascoltare, essa propone altri due verbi della fede: vedere e ricordare. Caratteristica della dimensione soggettiva della fede è lascolto, che è latteggiamento attivo della persona e del popolo dinanzi a Dio che si rivela gradualmente nella parola (cf Rm 10,17). Lascolto vero produce delle trasformazioni: dallegoismo allamore. Cioè mette luomo in condizione di uscire da sé per andare incontro allAltro e agli altri. Lascolto diventa obbedienza, non nel senso morale ma nella capacità di accogliere una parola che dà vita. Luomo è un essere che ascolta fin dal grembo materno. È dallascolto che inizia una crescita ben fondata e solida: il non sapere ascoltare significa non sapere parlare, non sapere comunicare, non sapere instaurare vere relazioni. Ma se il mondo di oggi è dominato dal vedere, che porta immediatezza, esteriorità, superficialità, cioè elementi che generano sensazioni superficiali ed epidermiche non propriamente profonde, allascolto occorre accostare il vedere. Cioè, è necessario generare un ascolto che generi un vedere. Un vedere trascendente, aiutando luomo e la donna di oggi a porsi davanti a quel Dio che si è reso visibile aprendosi per primo alluomo. Il venite e vedrete di Gv 1,39 è ancora oggi linvito fondamentale a sperimentare unesperienza di vita cristiana. Tra il presente (venite) e il futuro (vedrete) si apre uno spazio dove sostare, camminare e crescere. Concretamente generare luoghi e linguaggi dove è possibile vedere lumanità nuova rigenerata dalla presenza del Cristo. Ma la Bibbia, ascoltata e vista, deve aiutare il ricordare. La memoria intesa come sintesi della rivelazione, che rende presente il passato per aiutare la comprensione del futuro e ricostruire la propria identità di persona amata dal Dio che si è rivelato. Rifondare il rapporto Bibbia - iniziazione cristiana, declinando i tre verbi della fede ascoltare, vedere e ricordare può rappresentare quella via capace di formulare una proposta meglio capace di affrontare alcuni atteggiamenti che caratterizzano la situazione delluomo contemporaneo, e che radicato nellessere creatura vecchia, gli impediscono unapertura vera al Dio che si comunica.
Suggerimenti per il catechista
- suscitare il desiderio di rileggere la propria esperienza credente. - Promuovere iniziative per chi sta cercando Dio. Parola chiave: vedere e ricordare CdA, La Verità vi farà liberi, nn. 609-632