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Piccoli ebook crescono
di Alessandro Zaccuri


I numeri! Vogliamo vedere i numeri! Ogni volta che si affronta l’argomento ebook è lì che si va a parare. Ed è lì che, di solito, ci si ferma. Vero, in Italia la quota di mercato è ancora modesta (i dati diffusi di recente dall’Associazione italiana editori fissano allo 0,05% il valore complessivo del libro elettronico), ma in Gran Bretagna la percentuale sfiora il 3% e negli Stati Uniti ha ormai raggiunto il 10%. A fare la differenza sono la diffusione planetaria della lingua inglese e il modello distributivo imposto da Amazon.com, la megalibreria globale al cui interno, da qualche giorno, è possibile acquistare oltre duemila titoli in lingua italiana provenienti dal catalogo del gruppo Mondadori. In attesa che - da qui a qualche settimana, si mormora -Amazon lanci anche nel nostro Paese il lettore digitale Kindle. A quel punto il balzo evolutivo sarà solo questione di tempo.
 
Nel frattempo c’è chi inizia a cogliere risultati interessanti, come la romana Newton Compton , che si è assestata ai primi posti (anche) nelle classifiche di vendita degli ebook. Merito dei costi contenuti, di un’offerta decisamente vasta - si va dalle raccolte di classici ai bestseller dell’ultima ora - e dell’applicazione per iPad che consente di acquistare e catalogare i prodotti Newton in un ambiente ‘dedicato‘, simile per certi aspetti ad iBooks , la app ufficiale targata Apple che a sua volta ha da poco inglobato una vasta scelta di ebook italiani.
Anche da noi, insomma, i numeri qualcosa iniziano a rivelare. Ma continuano anche a nascondere molto, specie per quanto riguarda le piccole sigle indipendenti che, a differenza degli editori tradizionali, investono direttamente sul formato elettronico, senza più ricorrere al supporto cartaceo. È il caso di Sugaman ( www.sugaman.com), che nasce dalla collaborazione fra lo scrittore Paolo Nori e il blogger Alessandro Bonino. «Siamo partiti da quello che, nel rapporto fra editoria italiana ed ebook, non ci piaceva - sottolinea quest’ultimo - . Prezzi troppo alti, tanto per cominciare. E sistemi di protezione troppo rigidi, che di norma impediscono di utilizzare lo stesso libro elettronico su più di un dispositivo». Il risultato? I titoli di Sugaman costano poco e sono distribuiti in un formato, il social drm , che ne permette la condivisione fra più lettori, intesi sia come macchinari sia come persone. «Non ci muoviamo in una logica di marketing - prosegue Bonino - . Anziché investire in pubblicità, cerchiamo di dialogare con i nostri interlocutori partendo dai luoghi in cui già si trovano: i social network e, in genere, la comunità di coloro che sul web sono interessati alla lettura».
In una prospettiva analoga, per quanto più ambiziosa, si colloca l’esperienza di FortyKey (www.40kbooks.com), che propone narrativa e saggistica originale in diverse lingue: italiano, inglese, francese, spagnolo e portoghese. «Tutti testi brevi - precisa il direttore editoriale Giuseppe Granieri, molto conosciuto grazie alla sua attività di studioso della rete - , perché crediamo che una delle grandi opportunità offerte dall’ebook consista appunto nella riscoperta di una misura narrativa altrimenti trascurata (quella che gli anglosassoni chiamano novelette) e nell’affermazione di forme saggistiche nuove, come i cosiddetti long articles, un genere di approfondimento giornalistico che sta riscuotendo grande successo all’estero. L’obiettivo è quello di essere pronti per quando, entro pochi anni, pubblicare su carta non sarà più conveniente».
Previsione azzardata? Difficile rispondere. Di sicuro, però, bisogna registrare il fatto che già adesso il progetto di FortyKey coinvolge alcune delle voci più importanti del dibattito sul digitale, come Derrick De Kerckhove, il teorico del cyberpunk Bruce Sterling e Cory Doctorow, uno scrittore che da qualche tempo rende disponibili online tutti i suoi titoli. «Dopo di che - spiega Granieri - sta al lettore scegliere se acquistarne qualcuno in volume oppure in ebook. Siamo davanti a un nuovo modo di concepire l’economia del libro, all’interno della quale sta emergendo un altro fattore significativo: se per il cartaceo le royalties si aggirano attorno al 10%, con il digitale i ricavi dell’autore possono arrivare fino al 70% del prezzo di download».
Punta sulla narrativa in forma breve, da leggere durante uno spostamento in tram o in metropolitana, anche la collezione eTales, appena varata da Graphe ( www.graphe.it), una casa editrice che già dispone di un profilo internet ben riconoscibile. «Non c’è concorrenza fra carta e display - spiega il direttore di collana Luigi Milani - . Le ricerche condotte negli Usa sono molto chiare nel mostrare come con l’avvento dell’ebook si accentui la tendenza a comprare più libri. Solitamente se ne discute in termini di marketing, noi proviamo a scommettere sulla promozione della lettura, presentando racconti inediti di autori italiani, tra cui Valerio Varesi». Sì, ma se arriva Amazon? «Beh, sappiamo che l’ingresso di una realtà così imponente comporta un considerevole allargamento del mercato - risponde Milani - . E finora sono stati proprio i piccoli ad avvantaggiarsene di più».
 


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 18-NOV-11
 

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