Liturgia delle ore - PRINCIPI E NORME PER LA LITURGIA DELLE ORE
VI. LA LETTURA DELLA SACRA SCRITTURA (nn. 140 - 158)


a) Lettura della Sacra Scrittura in genere.
 
140.   La lettura della Sacra Scrittura, che per antica tradizione si fa pubblicamente nella Liturgia, non soltanto nella celebrazione eucaristica, ma anche nell’Ufficio divino, dev’essere tenuta nella massima considerazione da tutti i cristiani, perché viene proposta dalla Chiesa stessa, non a scelta dei singoli o secondo la disposizione più favorevole del loro animo, ma in ordine al mistero che la Sposa di Cristo «svolge attraverso il ciclo annuale dall’Incarnazione e dalla Natività fino all’Ascensione, al giorno di Pentecoste e all’attesa della beata speranza e del ritorno del Signore».6
          Inoltre nella celebrazione liturgica la lettura della Sacra Scrittura è sempre accompagnata dalla preghiera, in modo che la lettura porti maggior frutto e a sua volta la preghiera, specialmente dei salmi, venga compresa più pienamente e fatta con più intensa pietà in forza della lettura.
 
141.   Nella Liturgia delle Ore, viene proposta sia una forma più lunga di lettura della Sacra Scrittura sia una forma più breve.
 
142.   La lettura più lunga, che si può fare facoltativamente alle Lodi mattutine e ai Vespri, è descritta sopra al n. 46.
 
b) Ciclo di letture bibliche nell’Ufficio delle letture.
 
143.   Nel ciclo lezionale biblico dell’Ufficio delle letture si tiene conto sia di quei tempi sacri nei quali, per venerabile tradizione, si devono leggere determinati libri, sia del ciclo lezionale della Messa. La Liturgia delle Ore è coordinata con quella della Messa, in modo tale che la lettura della Scrittura nell’Ufficio completi quella della Messa, e si abbia così un compendio di tutta la storia della salvezza.
 
144.   Ferma restando l’eccezione di cui al n. 73, il Vangelo nella Liturgia delle Ore non si legge, perché lo si legge integralmente ogni anno nella Messa.
 
145.   Si ha un duplice ciclo di lettura biblica: uno è inserito nel Libro della Liturgia delle Ore e comprende un solo anno; l’altro, facoltativo, è contenuto nel Supplemento ed è biennale, come quello delle letture assegnate al Tempo ordinario nella Messa feriale.
 
146.   Il ciclo biennale delle letture è disposto in modo che ogni anno vengano assegnati alla Liturgia delle Ore quasi tutti i libri della Sacra Scrittura, come pure i testi più lunghi e più difficili, meno idonei ad esser letti nella Messa. Mentre però il Nuovo Testamento si legge integralmente ogni anno, parte nella Messa, parte nella Liturgia delle Ore, dai libri dell’Antico Testamento sono state scelte solo quelle parti che hanno maggiore importanza per la comprensione della storia della salvezza e per il nutrimento della pietà.
          La complementarità fra le letture assegnate alla Liturgia delle Ore e quelle della Messa esige necessariamente che lo stesso libro ricorra ad anni alterni nella Messa e nella Liturgia delle Ore o almeno, se si legge nello stesso anno, che intercorra un certo spazio di tempo. Ciò perché non vengano assegnati gli stessi testi agli stessi giorni, né vengano distribuiti gli stessi libri qua e là negli stessi tempi, cosa che lascerebbe alla Liturgia delle Ore i brani di minore importanza e turberebbe l’ordine dei testi.
 
147.   Nel Tempo di Avvento, secondo un’antica tradizione, si leggono brani tratti dal libro di Isaia, in lettura semicontinua, e ad anni alternati. Vi si aggiungono il libro di Rut e alcune profezie del libro di Michea.
          Poiché dal 17 al 24 dicembre si leggono pagine assegnate in modo speciale a quei giorni, si omettono quelle letture della terza settimana di Avvento eventualmente eccedenti.
 
148.   Dal 29 dicembre al 5 gennaio si legge, nel primo anno, la lettera ai Colossesi, nella quale l’incarnazione del Signore è presentata nell’ambito di tutta la storia della salvezza; nel secondo anno si legge il Cantico dei Cantici, nel quale è simboleggiata l’unione di Dio e dell’uomo in Cristo: «allora, infatti, Dio Padre celebrò le nozze di Dio suo Figlio, quando nel grembo della Vergine lo congiunse alla natura umana, allorché volle che colui che era Dio prima dei secoli, diventasse uomo alla fine dei secoli».7
 
149.   Dal 7 gennaio al sabato dopo l’Epifania, si leggono i testi escatologici tratti da Isaia 60-66 e da Baruc; le letture, eventualmente eccedenti, in quell’anno si omettono.
 
150.   In Quaresima, nel primo anno si leggono brani dal libro del Deuteronomio e dalla lettera agli Ebrei. Nel secondo anno viene offerto un compendio della storia della salvezza dai libri dell’Esodo, del Levitico e dei Numeri.
          La lettera agli Ebrei interpreta l’antica alleanza alla luce del mistero pasquale di Cristo. Dalla medesima lettera il Venerdì santo «in Passione Domini» si legge il brano sul sacrificio di Cristo (9, 11-28) e il Sabato santo quello sul riposo del Signore (4, 1-16). Negli altri giorni della Settimana santa, nel primo anno si leggono il terzo e il quarto carme del Servo del Signore dal libro di Isaia, e brani tratti dal libro delle Lamentazioni; nel secondo anno si legge il profeta Geremia, come tipo del Cristo sofferente.
 
151.   Nel Tempo pasquale, eccettuate le domeniche prima e seconda di Pasqua e le solennità dell’Ascensione e della Pentecoste, si leggono, secondo la tradizione, nel primo anno la prima lettera di Pietro, il libro dell’Apocalisse, e le lettere di Giovanni; nel secondo anno gli Atti degli Apostoli.
 
152.   Dal lunedì dopo la domenica del Battesimo del Signore fino alla Quaresima e dal lunedì dopo Pentecoste fino all’Avvento, decorre la serie continua delle trentaquattro settimane del Tempo ordinario.
          Questa serie viene interrotta dal Mercoledì delle Ceneri fino al giorno di Pentecoste. Il lunedì dopo la domenica di Pentecoste si riprende la lettura del Tempo ordinario da quella settimana che segue la settimana interrotta per il sopravvenire della Quaresima, omessa la lettura assegnata alla domenica.
          Negli anni in cui si hanno solo trentatré settimane del Tempo ordinario, si omette la settimana che cade immediatamente dopo la Pentecoste, in modo da leggere sempre le letture delle ultime settimane, che sono di indole escatologica.
          I libri dell’Antico Testamento sono distribuiti secondo la storia della salvezza: Dio rivela se stesso lungo il corso della vita di quel popolo, che per successive tappe viene condotto e illuminato. Pertanto i profeti si leggono intercalati ai libri storici, tenuto conto del tempo nel quale vissero e insegnarono. Per questo, nel primo anno la serie delle letture dell’Antico Testamento propone contemporaneamente libri storici e oracoli dei profeti dal libro di Giosuè fino ai testi connessi con il tempo dell’esilio incluso.
          Nel secondo anno, dopo la lettura della Genesi, da farsi prima della Quaresima, si riprende la storia della salvezza da dopo l’esilio fino al tempo dei Maccabei. S’inseriscono nello stesso anno i profeti più recenti, i libri sapienziali e le narrazioni dei libri di Ester, Tobia e Giuditta.
          Le lettere degli apostoli, che non si leggono nei tempi speciali, vengono distribuite tenendo conto sia delle letture della Messa, sia dell’ordine cronologico in cui sono state scritte.
 
153.   Il ciclo di un solo anno è stato abbreviato in modo che ogni anno si leggano brani scelti della Sacra Scrittura, tenuti presenti ambedue i cicli di letture della Messa, ai quali sono di complemento.
 
154.   Alle solennità e alle feste è assegnata una lettura propria, mancando la quale si ricorre al Comune dei santi.
 
155.   Le singole pericopi, per quanto è possibile, conservano una certa unità; pertanto per non superare una giusta lunghezza, del resto diversa secondo i vari generi letterari dei libri, talvolta sono omessi alcuni versetti: cosa che è sempre indicata a suo luogo. Però si può - ed è cosa lodevole - leggere integralmente il brano su di un testo approvato.
 
c) Letture brevi.
 
156.   Le letture brevi, o «capitoli», di cui l’importanza nella Liturgia delle Ore è stata descritta al n. 45, sono state scelte in modo da esprimere brevemente ma chiaramente una sentenza o una esortazione. Ne è stata curata anche la varietà.
 
157.   Sono state perciò fissate quattro serie settimanali di letture brevi per il Tempo ordinario. Sono inserite nel salterio, in modo che la lettura cambi ogni giorno per quattro settimane. Si hanno inoltre delle serie settimanali per i tempi di Avvento, Natale, Quaresima e Pasqua.
          Hanno letture brevi proprie le solennità, le feste e alcune memorie. C’è pure una serie di una settimana per la Compieta.
 
158.   Nella scelta delle letture brevi si sono osservati i seguenti criteri:
a) secondo la tradizione, sono stati esclusi i Vangeli;
b) per quanto possibile, fu tenuto presente il carattere particolare della domenica, del venerdì e anche delle singole Ore;
c) le letture dei Vespri sono state scelte solo dal Nuovo Testamento, perché seguono il cantico, che è della stessa origine.
 
6    Conc. Vat. II, Cost. sulla sacra Liturgia, Sacrosanctum Concilium, n. 102.
7    San Gregorio Magno, Omelia 34 sui Vangeli; PL 76, 1282.


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 15-SET-11
 

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