93. In casi particolari, se le circostanze lo richiedono, nella celebrazione pubblica o comune si può fare ununione più stretta tra la Messa e unOra dellUfficio, secondo le norme che seguono, purché la Messa e lOra siano dellunico e medesimo Ufficio. Si deve però evitare che ciò vada a detrimento dellazione pastorale, specialmente in domenica.
94. Quando le Lodi mattutine, celebrate in coro o in comune, precedono immediatamente la Messa, lazione liturgica può incominciare o dal versetto iniziale e dallinno delle Lodi, specialmente nei giorni feriali, o dal canto dellintroito con la processione dingresso e il saluto del celebrante, specialmente nei giorni festivi, omettendo, nel caso, uno dei due riti iniziali. Quindi si prosegue con la salmodia delle Lodi, come al solito, fino alla lettura breve esclusa. Dopo la salmodia, omesso latto penitenziale, e, secondo lopportunità, il «Signore, pietà», segue, a norma delle rubriche, il «Gloria a Dio nellalto dei cieli» e il celebrante dice lorazione della Messa. Poi si continua con la liturgia della parola nel modo consueto. Lorazione universale si fa al momento e nella forma consueta della Messa. Tuttavia, nei giorni feriali, nella Messa del mattino, invece del formulario quotidiano della preghiera universale si possono dire le invocazioni delle Lodi. Dopo la comunione con il suo proprio canto, si canta il Benedictus con la rispettiva antifona delle Lodi, quindi si dice lorazione dopo la comunione e tutto il resto come al solito.
95. Se lOra media (cioè Terza, Sesta o Nona, secondo quello che richiede la corrispondenza delle Ore) celebrata pubblicamente precede immediatamente la Messa, lazione liturgica può ugualmente incominciare o dal versetto iniziale e dallinno dellOra, specialmente nei giorni feriali, o dal canto dellintroito con la processione dingresso e il saluto del celebrante, specialmente nei giorni festivi, omettendo, nel caso, uno dei due riti iniziali. Quindi si prosegue con la salmodia dellOra nel modo solito, fino alla lettura breve esclusa. Dopo la salmodia, omesso latto penitenziale e, secondo lopportunità, il «Signore, pietà» si dice, secondo le rubriche, il «Gloria a Dio nellalto dei cieli», e il celebrante dice lorazione della Messa.
96. I Vespri, che precedono immediatamente la Messa, si possono unire ad essa allo stesso modo delle Lodi mattutine. Tuttavia i Vespri delle solennità o delle domeniche o delle feste del Signore che cadono in domenica, si possono celebrare soltanto terminata la Messa del giorno precedente o del sabato.
97. Quando invece lOra media, cioè Terza, Sesta o Nona, o i Vespri seguono la Messa, allora si celebra la Messa come al solito fino allorazione dopo la comunione compresa. Detta lorazione dopo la comunione, incomincia senzaltro la salmodia di quellOra. NellOra media, terminata la salmodia, subito, omessa la lettura breve, si dice lorazione e la formula di congedo, come nella Messa. Ai Vespri, finita la salmodia e omessa la lettura, si aggiunge subito il cantico Magnificat con la sua antifona e, tralasciate le intercessioni e il «Padre nostro», si dice lorazione conclusiva e si benedice il popolo.
98. Eccetto il caso della notte di Natale, di regola si esclude lunione della Messa con lUfficio delle letture, perché la Messa stessa ha il suo ciclo di letture, che va tenuto distinto dallaltro. Tuttavia, se qualche volta in qualche singolo caso fosse necessario farlo, allora, subito dopo la seconda lettura dellUfficio con il suo responsorio, omesso tutto il resto, ha inizio la Messa dallinno «Gloria a Dio nellalto dei cieli», se si deve dire, altrimenti dallorazione.
99. Se lUfficio delle letture si dice immediatamente prima di unaltra Ora dellUfficio, allinizio dellUfficio delle letture si può premettere linno adatto a quellOra; al termine dellUfficio delle letture si omette lorazione e la conclusione, e, nellOra che segue, si tralascia il versetto iniziale con il «Gloria al Padre».