Liturgia delle ore - PRINCIPI E NORME PER LA LITURGIA DELLE ORE
I. INTRODUZIONE DI TUTTO L‘UFFICIO (nn. 34 - 36)


34.     Tutto l’Ufficio, di regola, è introdotto dall’Invitatorio. Questo consta del versetto «Signore, apri le mie labbra e la mia bocca proclami la tua lode», e del salmo 94, con il quale i fedeli sono invitati ogni giorno a cantare le lodi di Dio e ad ascoltare la sua voce, e infine vengono esortati ad aspettare il «riposo del Signore».1
          Se si ritiene opportuno, invece del salmo 94, si possono dire i salmi 99, o 66, o 23.
È conveniente che il salmo invitatorio si dica come descritto a suo luogo, in forma responsoriale, cioè con la sua antifona che, subito proposta e ripetuta, è di nuovo ripresa dopo ogni strofa.
 
35.     L’Invitatorio ha luogo al principio di tutto il corso della preghiera quotidiana, si premette cioè o alle Lodi mattutine o all’Ufficio delle letture, a seconda che si inizi il ciclo giornaliero con l’una o l’altra azione liturgica. Se si ritiene opportuno, tuttavia, il salmo con la sua antifona si può omettere quando dovrebbe precedere le Lodi.
 
36.     Il modo di variare l’antifona all’Invitatorio, secondo la diversità dei giorni liturgici, è indicato a suo luogo.
 
1    Cfr. Eb 3, 7 - 4, 16.


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 15-SET-11
 

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