Liturgia delle ore - PRINCIPI E NORME PER LA LITURGIA DELLE ORE
I. PREGHIERA DI CRISTO (nn. 3 - 4)


Cristo prega il Padre
 
3.    Venendo per rendere gli uomini partecipi della vita di Dio, il Verbo, che procede dal Padre come splendore della sua gloria, «il Sommo Sacerdote della nuova ed eterna alleanza, Cristo Gesù, prendendo la natura umana, introdusse in questa terra d’esilio quell’inno che viene cantato da tutta l’eternità nelle sedi celesti».3
       Da allora, nel cuore di Cristo, la lode di Dio risuona con parole umane di adorazione, propiziazione ed intercessione. Tutte queste preghiere, il Capo della nuova umanità e Mediatore tra Dio e gli uomini, le presenta al Padre a nome e per il bene di tutti.
 
4.    Lo stesso Figlio di Dio, «che con il Padre suo è una cosa sola» (cfr. Gv 10, 30), e che entrando nel mondo disse: «Ecco, o Dio, io vengo a fare la tua volontà» (Eb 10, 9; cfr. Gv 6, 38), ha voluto anche lasciarci testimonianza della sua preghiera.
       Spessissimo, infatti, i vangeli ce lo presentano in preghiera: quando viene rivelata dal Padre la sua missione,4 antecedentemente alla chiamata degli apostoli,5 quando rende grazie a Dio nella moltiplicazione dei pani,6 nella trasfigurazione sul monte,7 quando risana il sordomuto8 e risuscita Lazzaro,9 prima di provocare la confessione di Pietro,10 quando insegna ai discepoli a pregare,11 quando i discepoli ritornano dall’aver compiuto la loro missione,12 quando benedice i fanciulli 13 e prega per Pietro.14
       La sua attività quotidiana era strettamente congiunta con la preghiera, anzi quasi derivava da essa. Così quando si ritirava nel deserto o sul monte a pregare,15 alzandosi al mattino presto,16 o quando, dalla sera alla quarta veglia,17 passava la nottata intera in orazione a Dio.18
       Egli, come giustamente si pensa, partecipò anche alle preghiere pubbliche, quali erano quelle che si facevano nelle sinagoghe dove entrò nel giorno di sabato «secondo il suo solito»,19 e nel tempio che chiamò casa di preghiera.20 Non tralasciò quelle private, che si recitavano abitualmente ogni giorno dai pii israeliti.
       Pronunziava anche le tradizionali preghiere di benedizione a Dio, proprie delle riunioni conviviali, come è espressamente riferito in relazione con la moltiplicazione dei pani21 e poi nella sua ultima Cena,22 nel castello di Emmaus,23 ugualmente quando con i suoi discepoli recitò l’inno nel cenacolo.24
       Fino al termine della sua vita, avvicinandosi già la Passione,25 nell’ultima Cena,26 nell’agonia27 e sulla croce,28 il Maestro divino dimostrò che la preghiera animava il suo ministero messianico e il suo esodo pasquale.
       Egli, infatti, «nei giorni della sua vita terrena offrì preghiere e suppliche con forti grida e lacrime a colui che poteva liberarlo da morte e fu esaudito per la sua pietà» (Eb 5, 7) e, compiuta l’oblazione di sé sull’ara della croce, rese «perfetti per sempre quelli che vengono santificati» (Eb 10, 14); infine, risuscitato da morte, vive per sempre e prega per noi.29
 
3    Conc. Vat. II, Cost. sulla sacra Liturgia, Sacrosanctum Concilium, n. 83.
4    Lc 3, 21-22.
5    Lc 6, 12.
6    Mt 14, 19; 15, 36; Mc 6, 41; 8, 7; Lc 9, 16; Gv 6, 11.
7    Lc 9, 28-29.
8    Mc 7, 34.
9    Gv 11, 41 e segg.
10  Lc 9, 18.
11  Lc 11, 1.
12  Mt 11, 25 e segg.; Lc 10, 21 e segg.
13  Mt 19, 13.
14  Lc 22, 32.
15  Mc 1, 35; 6, 46; Lc 5, 16; cfr. Mt 4, 1 par.; Mt 14, 23
16  Mc 1, 35.
17  Mt 14, 23. 25; Mc 6, 46. 48.
18  Lc 6, 12.
19  Lc 4, 16.
20  Mt 21, 13 par.
21  Mt 14, 19 par.; Mt 15, 36 par.
22  Mt 26, 26 par.
23  Lc 24 30.
24  Mt 26, 30 par.
25  Gv 12, 27 e seg.
26  Gv 17, 1-26.
27  Mt 26, 36-44 par.
28  Lc 23, 34. 46; Mt 27, 46; Mc 15, 34.
29  Cfr. Eb 7, 25.


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 15-SET-11
 

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