"Bioetica e Legge Naturale" -Città del Vaticano, 11-13 febbraio 2010
Dall‘Introduzione ai lavori del Presidente della Pontificia Accademia S. E. R. Mons. Rino Fisichella
"Come si concepisce la vita umana? Come la si accetta e come ci si pone dinanzi al proprio limite? In una società che sembra rigettare linizio e la fine dellesistenza come se non avessero piena dignità, per concentrarsi solo sulla giovinezza, come si saprà dare risposta al vero senso della vita nel suo inesorabile sviluppo? Si dimentica troppo spesso che la vita va accolta così comè perché possiede una sua verità e, quindi, una sua conseguente dignità dovuta al rispetto per il mistero che contiene in sé e lindisponibilità che possiede per essere dono offerto e non possesso conquistato. Sempre, dallinizio alla fine, essa va accolta con quella dinamica intrinseca che spinge unesistenza al pieno compimento di sé, ma solo nellaccettazione libera non passiva di ciò che si è, perché inseriti allinterno di quellordine impresso nella natura dal suo Creatore che tutto ha posto con sapienza infinita. Il rapporto tra i nuovi problemi che sono presenti nel nostro contesto contemporaneo toccano in primo luogo le questioni di bioetica, e la ricerca di fondamento su cui poter costruire linevitabile giudizio etico che si è chiamati a comporre dinnanzi alle sfide che sono provocate dalla natura, dalla scienza e dalla tecnica. Il mondo di oggi vive una situazione realmente paradossale: più aumenta la capacità di conquista scientifica e tecnica, e maggiormente si accresce il divario con la questione fondamentale della vita che ruota intorno al bene e al male come premessa indispensabile per dare senso allesistenza personale. Se, da una parte, la scienza e la tecnica sembrano addolcire il divario esistente con la domanda etica sul bene e sul male, ponendo sul tappeto sempre più nuove e sofisticate conquiste che tendono a mostrare lurgenza e la necessità della ricerca scientifica come promessa per la soluzione di tutte le nostre malattie così da prolungare il tempo della vita -senza tuttavia dirci come essa sarà vissuta dal punto di vista della qualità-; dallaltra, la questione si fa ancora più impellente per il sopraggiungere di domande che la mente -non assopita dalle nuove conquiste, ma affascinata da esse, anche se forse in alcuni momenti frastornata- pone per limpossibilità di poterne fare a meno."
- Discorso del Santo Padre Benedetto XVI - Gli Atti del Congresso