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In ununica opera darte ha unito lo «scandalo» che Cristo suscita fra i farisei sedendo a tavola con pubblicani e peccatori (come racconta il secondo capitolo del Vangelo di Marco) e la parabola del Padre misericordioso. Con tratti decisi, il sacerdote-artista tedesco Sieger Köder ha riscritto in pittura La cena dei peccatori (nella foto) che «per la sua semplicità ed essenzialità può essere considerata un testo adatto a trasmettere i contenuti della fede», affermano suor Maria Luisa Mazzarello e suor Maria Franca Tricarico, docenti di catechetica e di arte alla Pontificia Facoltà di Scienze delleducazione «Auxilium» a Roma. L‘8 luglio pomeriggio hanno presentato al secondo Corso interdisciplinare «Bibbia-arte-comunicazione» un viaggio sul «Vangelo nellarte» che è sfociato in un laboratorio sullinterpretazione del patrimonio ‘creativo‘. «Nel rapporto fra questi due ambiti - spiegano le docenti - quello che conta non è tanto lo stile, quanto piuttosto valutare come lopera darte fa penetrare dentro ciò che dice la Scrittura e come la ridice». Le religiose offrono una sorta di vademecum per stare davanti al lavoro di unartista: «Occorre contemplare in silenzio. Poi cè bisogno di entrare nellopera. E ancora: serve sostare senza fretta, sentire quali ricordi lopera evoca, comprendere le sensazioni, i sentimenti e anche gli atteggiamenti di preghiera che emergono». Per le due docenti all«Auxilium», le potenzialità dellarte a servizio della catechesi sono oggi da riscoprire. «Luomo contemporaneo - sottolineano - che il più delle volte non legge i testi biblici, può ammirarli quando, in un museo o in una chiesa, si ferma davanti alle opere darte. E potrà pure dire di non avere fede o di non credere, ma di fronte a unopera darte affermerà che è cosa bellissima e si avvicinerà, seppure spinto dalla curiosità, a conoscere qualcosa del suo messaggio». Ecco gli spazi che un dipinto o una scultura continuano ad aprire. «Se dovessimo dare una definizione di arte cristiana, potremmo dire che si tratta di una esegesi pratica che comunica il messaggio biblico percorrendo la via della bellezza. È unesegesi che evidentemente non va intesa in senso scientifico. Piuttosto il suo contributo va considerato nella potenza con cui la Parola, avvertita secondo i canoni della teologia del tempo, ha orientato gli artisti. Di fatto larte cristiana è un testo della tradizione». La bellezza, dunque, non contraddice la profondità delle Scritture. «Anzi, le rende più accessibili - concludono le religiose -. Una vera opera darte è sempre epifania di bellezza capace di dare unità al mistero che viene annunciato o è contemplato nella preghiera». |
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Ultimo aggiornamento di questa pagina: 08-LUG-11
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