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Il viaggio è iniziato una mattina di maggio. Quando nel cuore di Parma, tra i volti sorpresi dei passanti, il chioschetto di legno sè aperto come uno scrigno e lei, la famiglia, ne ha fatto capolino. Non una famiglia particolare, sintende, ma quella che le raggruppa tutte e, per così dire, le porta dentro di sé. È la famiglia che sta attraversando la crisi economica stringendo i denti, tirando avanti; è quella che dalla crisi ha salvato il Paese, non arrendendosi; è quella ancora dimenticata dalle istituzioni, illusa con promesse di sostegno mai mantenute, maltrattata da media e ‘cultura‘ dei legami precari e della provocazione. Nel 2007 quella famiglia era scesa in piazza per la prima volta: tutte insieme, le innumerevoli famiglie che la compongono, a sfilare per le vie di Roma per affermare diritti e ruolo nella società. Oggi ha deciso di farlo ancora. Lobiettivo è lo stesso di allora: farsi sentire. La veste, al posto del Family day, è una libreria mobile di 80 metri quadrati, piena di vetrinette e libri inerenti la famiglia, che i suoi ideatori - il Gruppo San Paolo e il Forum delle associazioni familiari - hanno deciso di chiamare «Tobia». Il 28 giugno, a giochi ormai aperti - lo spazio ha già abitato quattro città, e si appresta a visitare Pesaro questo weekend - liniziativa è stata presentata a Milano. Presenti, oltre ai promotori, anche i suoi sponsor, tra cui Famiglia Cristiana , la casa automobilistica Nissan, con la.d. Andrea Alessi, e Avvenire, con il direttore generale Paolo Nusiner. «Tobia» racconta per tutti una sfida straordinaria. Per la Chiesa e per la cultura cattolica quella di «uscire da chiostri e conventi per raggiungere le persone dove sono e non dove vorremmo che fossero», ha spiegato don Vincenzo Marras, superiore provinciale Società San Paolo. Per il Forum delle associazioni familiari quella di «rivedere le famiglie scendere in piazza - ha sottolineato il presidente Francesco Belletti -, di occupare lo spazio pubblico mettendosi insieme, di far sentire la propria voce». Un desiderio che nel lungo viaggio di «Tobia» prenderà forma in 13 Regioni italiane e in 15 città, passando da Trento a Reggio Calabria e seminando il territorio con laboratori di lavoro, confronti, dibattiti e incontri con ospiti illustri del mondo della cultura cattolica e laica e ancora attivando reti di collaborazione e dialogo tra associazioni, scuole, oratori, parrocchie: «Siamo convinti - ha proseguito Belletti - che in ogni pezzo del nostro Paese, pur così lungo e diverso, lidentità di popolo si costruisca attraverso la famiglia e che fare famiglia significhi inevitabilmente anche fare società. Vogliamo invadere le strade per dirlo di nuovo, oggi più che mai, nel momento in cui il governo pensa a una riforma fiscale senza pensare alle famiglie e mentre tante amministrazioni locali riconoscono altre forme di convivenza in barba allarticolo 29 della Costituzione». Temi bollenti, sul fuoco acceso da «Tobia», che toccano da vicino anche i media cattolici e in primis Avvenire: «Il nostro quotidiano da ventanni è in campo a fianco della famiglia, che è la risorsa fondamentale di questo Paese - ha commentato il direttore Marco Tarquinio -, ma anche la testimone e vittima di una disattenzione potente». Una realtà che va cambiata, «se si vuole dare un futuro allItalia del declino demografico e della precarizzazione di ogni legame», ha proseguito Tarquinio, facendo un appello affinché a livello istituzionale e politico sia tempo di «di priorità e di direzioni chiare». Sulla stessa linea lintervento di don Antonio Sciortino, secondo cui «la famiglia, così come la Costituzione la definisce, è la priorità» e non ci si può più accontentare «delle briciole». Il direttore di Famiglia Cristiana ha invocato anche una forte «ripresa di parola» su questi temi dei laici cattolici e soprattutto di coloro che sono impegnati in politica. |
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Ultimo aggiornamento di questa pagina: 30-GIU-11
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