In pochi anni la rete si è imposta nella vita quotidiana con presenza rapida, veloce ma anche insidiosa. Si corrono, infatti, rischi di dipendenza e di violazione della privacy. Non parliamo di strumenti di comunicazione ma di un ambiente culturale che crea nuovi modi di comunicare. È un passaggio dellintervento tenuto il 24 marzo da don Ivan Maffeis, vice direttore dellUfficio nazionale per le comunicazioni sociali della Cei, in apertura del Tavolo dei presidenti del Copercom (Coordinamento delle associazioni per la comunicazione) che si è tenuto a Roma nella sede della Cei. Dagli Orientamenti pastorali, ha sottolineato don Maffeis, emerge a più riprese la crisi delladulto nel rapporto con i giovani in una società dove non cè più la trasmissione automatica delle identità. In tal senso, ha concluso, bisogna ripartire dagli ambiti della vita di ciascuno per crescere sentendosi responsabili e custodi dellaltro. Allincontro, guidato dal presidente del Copercom, Domenico Delle Foglie, ha partecipato anche mons. Domenico Pompili, direttore dellUcs. Il percorso programmatico del Coordinamento, che comprende 28 realtà associative a livello nazionale, sarà dedicato questanno al tema comunicare gli Orientamenti.