Colui che celebra lEucaristia nella festa di Cristo, nella sua quotidianità affronta con coraggio anche la persecuzione e la morte, per il bene della città delluomo.
La domanda sul dolore e sulla morte accomuna i credenti e i non credenti. Il dolore e laffetto per chi è scomparso sono condivisi da entrambi: la tentazione, dalluna e dallaltra parte, è di liquidare sbrigativamente lincontro-scontro con la fragilità estrema e la morte. La troppo sbrigativa anestetizzazione porta alla disumanizzazione; ma anche una troppo frettolosa presentazione della risurrezione come soluzione non rende ragione della vicenda di Gesù, verbo di Dio incarnato, vissuto per lunghi anni nel nascondimento e nel silenzio, partecipe di tutta la condizione umana, anche nella sofferenza. Il brano della risurrezione di Lazzaro insegna ad abitare linterrogativo sul dolore e sulla morte, a soffermarsi su di esso, a non dare facili soluzioni, perché lunica vera risposta viene unicamente dal Risorto. I credenti possono aiutare la società a non liquidare il problema della morte unicamente sotto la dimensione tecnica e commerciale. Diventa però fondamentale trovare i modi e i luoghi giusti di presenza, nei luoghi del dolore, nei luoghi del lutto, testimoniando una visione serena e riconciliata della morte.