Sussidio Quaresima 2011 - Ufficio liturgico nazionale
Affettività e luce


Un’affettività riconciliata è quella che sa affrontare senza cadere nell’odio anche la persecuzione e il rifiuto, appoggiandosi alla persona liberante di Cristo.
 

Il cieco nato è colui che è privato della possibilità di amare, di avere relazioni sociali, di avere un posto nella comunità. La guarigione lo restituisce alla vita pubblica: ma nello stesso tempo lo espone anche alla possibilità di essere odiato, perseguitato. Espulso dalla sinagoga, non riconosciuto dalla famiglia, è chiamato a ricollocarsi nella comunione con Gesù e con i suoi discepoli.
E‘ impossibile per la persona la chiusura nel privato: ma la relazione con Gesù espone al rischio di non integrarsi più nei meccanismi sociali, nelle dinamiche istintive e familiari, negli ingranaggi consueti e riconosciuti. Il cieco non è solo restituito alla luce della carità, ma è anche fortificato per resistere alla persecuzione, al condizionamento, al rifiuto sociale: e in quello stesso momento diventa annunciatore e testimone, di fronte a coloro che credono di vedere, e invece sono nelle tenebre.


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 17-FEB-11
 

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