Sussidio Quaresima 2011 - Ufficio liturgico nazionale
La meta da raggiungere



Un genitore, un educatore, un testimone riconciliato è colui che sa di avere una meta da raggiungere: lasciarsi trasformare a immagine di Cristo; per questo puņ additarla agli altri.
 

Chi non sa di avere una meta, rischia di non mettersi in cammino. Chi non crede alla meta, smette di lottare. Chi segue una sua illusione, rimane deluso quando scopre il vero traguardo, come Pietro quando scopre che Gesù va verso la croce. Gesù educa progressivamente i discepoli alla piena consapevolezza del suo Regno: solo ai tre più fidati rivela la gloria della trasfigurazione, anche di fronte alla loro incomprensione. Al termine, quando Gesù sarà risorto, comprenderanno appieno che quello è il traguardo da raggiungere anche per loro.
Un genitore oggi sperimenta la stessa fatica di Cristo, di fronte ai figli abbagliati da falsi obiettivi, miraggi ingannevoli, che tentano anche lui; e ancor di più l’educatore cristiano, che non puņ neppure contare sul legame di sangue. Ciononostante, occorre continuare ad attingere dal monte santo l’immagine della meta da raggiungere: essere come il Risorto, glorioso attraverso la Passione.


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 17-FEB-11
 

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