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"Niente confessione
per iPhone"


“Non si puņ parlare in nessun modo di confessione per iPhone”: lo ha ribadito il 9 febbraio il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, in merito ad alcune notizie apparse sui giornali e relative all’amministrazione del sacramento della Penitenza attraverso iPhone. “Il Sacramento non puņ essere sostituito da nessuna applicazione informatica - ha puntualizzato il portavoce vaticano - bisogna mettere l’accento su questo per evitare equivoci. In un mondo in cui, tuttavia, molte persone usano supporti informatici per leggere e riflettere, per esempio i testi per pregare, non si puņ escludere che qualcuno rifletta in preparazione alla Confessione aiutandosi con strumenti digitali, come in passato o si faceva con testi e domande scritte su fogli di carta, che aiutavano ad esaminare la propria coscienza. In questo caso si tratterebbe - ha aggiunto padre Lombardi - di u sussidio pastorale digitale che qualcuno potrebbe trovare utile, pur sapendo bene che non è per nulla un sostituto del Sacramento”.
 “Naturalmente - ha concluso padre Lombardi - è anche importante che vi sia una vera utilità pastorale e non si tratti di un business alimentato da una realtà religiosa e spirituale importante come un sacramento. E’ essenziale capire bene che il sacramento della penitenza richiede necessariamente il rapporto di dialogo personale fra il penitente ed il confessore e l’assoluzione da parte del confessore presente”. La notizia nasce dalla messa in vendita dell’applicazione destinata ai possessori di iPhone e iPad denominata “Confession: a Roman Catholic App”, sviluppata dalla LittleiApps, azienda americana che grazie a questo prodotto conta di fornire un valido strumento a chi usa confessarsi e a chi intende tornare a farlo. 
 
 
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Ultimo aggiornamento di questa pagina: 09-FEB-11
 

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