Liturgia delle ore - Archivio
Ufficio delle letture


 
Invitatorio
 
V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.
 
Ant. Adoriamo il Signore: sua è la terra e ogni creatura.
 
SALMO 99           La gioia di coloro che entrano nel tempio
Il Signore fa cantare ai redenti il canto della vittoria (sant’Atanasio).
 
Acclamate al Signore, voi tutti della terra, †
    servite il Signore nella gioia, *
presentatevi a lui con esultanza. (Ant.).
 
Riconoscete che il Signore è Dio; †
    egli ci ha fatti e noi siamo suoi, *
suo popolo e gregge del suo pascolo. (Ant.).
 
Varcate le sue porte con inni di grazie, †
    i suoi atri con canti di lode, *
    lodatelo, benedite il suo nome; (Ant.).
 
poiché buono è il Signore, †
    eterna la sua misericordia, *
    la sua fedeltà per ogni generazione. (Ant.).
 
Ant. Adoriamo il Signore: sua è la terra e ogni creatura.
 
 
V. O Dio, vieni a salvarmi.
R. Signore, vieni presto in mio aiuto.
 
Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.
 
Questa introduzione si omette quando si comincia l‘Ufficio con l‘Invitatorio.
 
INNO
 
Gerusalemme nuova,
immagine di pace,
costruita per sempre
nell’amore del Padre.
 
Tu discendi dal cielo
come vergine sposa,
per congiungerti a Cristo
nelle nozze eterne.
 
Dentro le tue mura,
risplendenti di luce,
si radunano in festa
gli amici del Signore:
 
pietre vive e preziose,
scolpite dallo Spirito
con la croce e il martirio
per la città dei santi.
 
Sia onore al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo,
al Dio trino ed unico
nei secoli sia gloria. Amen.
 
Oppure:
 
Re immortale e glorioso,
che accogli nella luce
i tuoi servi fedeli,
 
esaudisci il tuo popolo,
che canta le tue lodi
nel ricordo dei martiri.
 
La forza del tuo Spirito
ci guidi alla vittoria
sul male e sulla morte.
 
Sia onore al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo
nei secoli dei secoli. Amen.
 
1 ant. Ringraziamo Dio per la sua misericordia:
            ha fatto prodigi a salvezza dell’uomo.
 
SALMO 106         Ringraziamento per la liberazione
Questa è la parola che Dio ha inviato ai figli d’Israele recando la buona novella della pace,
per mezzo di Gesù Cristo, che è il Signore di tutti (At 10, 36).
 
I       (1-16)
 
Celebrate il Signore perché è buono, *
    perché eterna è la sua misericordia.
Lo dicano i riscattati del Signore, *
    che egli liberò dalla mano del nemico
 
e radunò da tutti i paesi, †
    dall’oriente e dall’occidente, *
    dal settentrione e dal mezzogiorno.
 
Vagavano nel deserto, nella steppa, *
    non trovavano il cammino
        per una città dove abitare.
 
Erano affamati e assetati, *
    veniva meno la loro vita.
 
Nell’angoscia gridarono al Signore *
    ed egli li liberò dalle loro angustie.
 
Li condusse sulla via retta, *
    perché camminassero verso una città dove abitare.
 
Ringrazino Dio per la sua misericordia: *
    ha fatto prodigi a salvezza dell’uomo;
 
poiché saziò il desiderio dell’assetato, *
    e l’affamato ricolmò di beni.
 
Abitavano nelle tenebre e nell’ombra di morte, *
    prigionieri della miseria e dei ceppi,
perché si erano ribellati alla parola di Dio *
    e avevano disprezzato il disegno dell’Altissimo.
 
Egli piegò il loro cuore sotto le sventure; *
    cadevano e nessuno li aiutava.
 
Nell’angoscia gridarono al Signore *
    ed egli li liberò dalle loro angustie.
 
Li fece uscire dalle tenebre e dall’ombra di morte *
    e spezzò le loro catene.
 
Ringrazino Dio per la sua misericordia: *
    ha fatto prodigi a salvezza dell’uomo;
 
perché ha infranto le porte di bronzo *
    e ha spezzato le sbarre di ferro.
 
1 ant. Ringraziamo Dio per la sua misericordia:
            ha fatto prodigi a salvezza dell’uomo.
 
2 ant. Abbiamo veduto, o Dio, le tue opere,
            le meraviglie che hai fatto per noi.
 
II     (17-32)
 
Stolti per la loro iniqua condotta, *
    soffrivano per i loro misfatti;
rifiutavano ogni nutrimento *
    e già toccavano le soglie della morte.
 
Nell’angoscia gridarono al Signore *
    ed egli li liberò dalle loro angustie.
 
Mandò la sua parola e li fece guarire, *
    li salvò dalla distruzione.
 
Ringrazino Dio per la sua misericordia: *
    ha fatto prodigi a salvezza dell’uomo.
 
Offrano a lui sacrifici di lode, *
    narrino con giubilo le sue opere.
 
Coloro che solcavano il mare sulle navi *
    e commerciavano sulle grandi acque,
videro le opere del Signore, *
    i suoi prodigi nel mare profondo.
 
Egli parlò e fece levare un vento burrascoso *
    che sollevò i suoi flutti.
 
Salivano fino al cielo, †
    scendevano negli abissi; *
    la loro anima languiva nell’affanno.
 
Ondeggiavano e barcollavano come ubriachi, *
    tutta la loro perizia era svanita.
 
Nell’angoscia gridarono al Signore *
    ed egli li liberò dalle loro angustie.
 
Ridusse la tempesta alla calma, *
    tacquero i flutti del mare.
Si rallegrarono nel vedere la bonaccia *
    ed egli li condusse al porto sospirato.
 
Ringrazino Dio per la sua misericordia: *
    ha fatto prodigi a salvezza dell’uomo.
 
Lo esaltino nell’assemblea del popolo, *
    lo lodino nel consesso degli anziani.
 
2 ant. Abbiamo veduto, o Dio, le tue opere,
            le meraviglie che hai fatto per noi.
 
3 ant. I giusti vedano le opere di Dio, gioiscano e comprendano il suo amore.
 
III    (33-43)
 
Ridusse i fiumi a deserto, *
    a luoghi aridi le fonti d’acqua
e la terra fertile a palude *
    per la malizia dei suoi abitanti.
 
Ma poi cambiò il deserto in lago, *
    e la terra arida in sorgenti d’acqua.
Là fece dimorare gli affamati *
    ed essi fondarono una città dove abitare.
 
Seminarono campi e piantarono vigne, *
    e ne raccolsero frutti abbondanti.
Li benedisse e si moltiplicarono, *
    non lasciò diminuire il loro bestiame.
 
Ma poi, ridotti a pochi, furono abbattuti, *
    perché oppressi dalle sventure e dal dolore.
Colui che getta il disprezzo sui potenti *
    li fece vagare in un deserto senza strade.
 
Ma risollevò il povero dalla miseria *
    e rese le famiglie numerose come greggi.
 
Vedono i giusti e ne gioiscono *
    e ogni iniquo chiude la sua bocca.
Chi è saggio osservi queste cose *
    e comprenderà la bontà del Signore.
 
3 ant. I giusti vedano le opere di Dio, gioiscano e comprendano il suo amore.
 
V. La tua fedeltà fino alle nubi, o Signore,
R. il tuo giudizio come il grande abisso.
 
PRIMA LETTURA
 
Dalla seconda lettera ai Corinzi di san Paolo, apostolo               4, 7 - 5, 8
 
Nei martiri si manifesta la potenza di Dio
 
        Fratelli, noi abbiamo questo tesoro in vasi di creta, perché appaia che la potenza straordinaria viene da Dio e non da noi. Siamo infatti tribolati da ogni parte, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi, portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo. Sempre infatti, noi che siamo vivi, veniamo esposti alla morte a causa di Gesù, perché anche la vita di Gesù sia manifesta nella nostra carne mortale. Di modo che in noi opera la morte, ma in voi la vita.
        Animati tuttavia da quello stesso spirito di fede di cui sta scritto: Ho creduto, perciò ho parlato (Sal 115, 10), anche noi crediamo e perciò parliamo, convinti che colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a lui insieme con voi. Tutto infatti è per voi, perché la grazia, ancora più abbondante ad opera di un maggior numero, moltiplichi l’inno di lode alla gloria di Dio. Per questo non ci scoraggiamo, ma se anche il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore si rinnova di giorno in giorno. Infatti il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione, ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria, perché noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili. Le cose visibili sono d’un momento, quelle invisibili sono eterne.
        Sappiamo infatti che quando verrà disfatto questo corpo, nostra abitazione sulla terra, riceveremo un’abitazione da Dio, una dimora eterna, non costruita da mani di uomo, nei cieli. Perciò sospiriamo in questo nostro stato, desiderosi di rivestirci del nostro corpo celeste: a condizione però di esser trovati già vestiti, non nudi. In realtà quanti siamo in questo corpo, sospiriamo come sotto un peso, non volendo venire spogliati ma sopravvestiti, perché ciò che è mortale venga assorbito dalla vita. È Dio che ci ha fatti per questo e ci ha dato la caparra dello Spirito.
        Così, dunque, siamo sempre pieni di fiducia e sapendo che finché abitiamo nel corpo siamo in esilio lontano dal Signore, camminiamo nella fede e non ancora in visione. Siamo pieni di fiducia e preferiamo andare in esilio dal corpo ed abitare presso il Signore.
 
RESPONSORIO            Mt 5, 11. 12a. 10
 
R. Beati voi, quando vi insulteranno e vi perseguiteranno per causa mia.
* Rallegratevi ed esultate: grande è la vostra ricompensa nei cieli.
V. Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
R. Rallegratevi ed esultate: grande è la vostra ricompensa nei cieli.
 
SECONDA LETTURA
 
Dalle lettere di san Massimiliano Maria Kolbe
(Cfr. Scritti di Massimiliano M. Kolbe, traduzione italiana, Vol. I, Firenze 1975, pp. 44-46. 113-114).
 
Zelo apostolico per la salvezza e la santificazione delle anime
 
        Sono pieno di gioia, fratello carissimo, per l’ardente zelo che ti spinge a promuovere la gloria di Dio. Nei nostri tempi, constatiamo, non senza tristezza, il propagarsi dell’«indifferentismo». Una malattia quasi epidemica che si va diffondendo in varie forme non solo nella generalità dei fedeli, ma anche tra i membri degli istituti religiosi. Dio è degno di gloria infinita. La nostra prima e principale preoccupazione deve essere quella di dargli lode nella misura delle nostre deboli forze, consapevoli di non poterlo glorificare quanto egli merita.
        La gloria di Dio risplende soprattutto nella salvezza delle anime che Cristo ha redento con il suo sangue. Ne deriva che l’impegno primario della nostra missione apostolica sarà quello di procurare la salvezza e la santificazione del maggior numero di anime. Ed ecco in poche parole i mezzi più adatti per procurare la gloria di Dio nella santificazione delle anime. Dio, scienza e sapienza infinita, che conosce perfettamente quello che dobbiamo fare per aumentare la sua gloria, manifesta normalmente la sua volontà mediante i suoi rappresentanti sulla terra.
        L’obbedienza, ed essa sola, è quella che ci manifesta con certezza la divina volontà. È vero che il superiore può errare, ma chi obbedisce non sbaglia. L’unica eccezione si verifica quando il superiore comanda qualcosa che chiaramente, anche in cose minime, va contro la legge divina. In questo caso egli non è più interprete della volontà di Dio.
        Dio è tutto: solo lui è infinito, sapientissimo, clementissimo Signore, creatore e Padre, principio e fine, sapienza, potere e amore. Tutto ciò che esiste fuori di Dio ha valore in quanto si riferisce a lui, che è creatore di tutte le cose, redentore degli uomini, fine ultimo di tutte le creazioni. Egli ci manifesta la sua volontà e ci attrae a sé attraverso i suoi rappresentanti sulla terra, volendo servirsi di noi per attrarre a sé altre anime e unirle nella perfetta carità.
        Considera, fratello, quanto è grande, per la misericordia di Dio, la dignità della nostra condizione. Attraverso la via dell’obbedienza noi superiamo i limiti della nostra piccolezza, e ci conformiamo alla volontà divina che ci guida ad agire rettamente con la sua infinita sapienza e prudenza. Aderendo a questa divina volontà a cui nessuna creatura può resistere, diventiamo più forti di tutti.
        Questo è il sentiero della sapienza e della prudenza, l’unica via nella quale possiamo rendere a Dio la massima gloria. Se esistesse una via diversa e più adatta, il Cristo l’avrebbe certamente manifestata con la parola e con l’esempio. Il lungo periodo della vita nascosta di Nazareth è compendiato dalla Scrittura con queste parole: «e stava loro sottomesso» (Lc 2, 51). Tutto il resto della sua vita è posto sotto il segno dell’obbedienza, mostrando frequentemente che il Figlio di Dio è disceso sulla terra per compiere la volontà del Padre.
        Amiamo dunque, fratelli, con tutte le forze il Padre celeste pieno di amore per noi; e la prova della nostra perfetta carità sia l’obbedienza, da esercitare soprattutto quando ci chiede di sacrificare la nostra volontà. Infatti non conosciamo altro libro più sublime che Gesù Cristo crocifisso, per progredire nell’amore di Dio.
        Tutte queste cose le otterremo più facilmente per l’intercessione della Vergine Immacolata che Dio, nella sua bontà, ha fatto dispensatrice della sua misericordia. Nessun dubbio che la volontà di Maria è la stessa volontà di Dio. Consacrandoci a lei, diventiamo nelle sue mani strumenti della divina misericordia, come lei lo è stato nelle mani di Dio.
        Lasciamoci dunque guidare da lei, lasciamoci condurre per mano, tranquilli e sicuri sotto la sua guida. Maria penserà a tutto per noi, provvederà a tutto e allontanando ogni angustia e difficoltà verrà prontamente in soccorso alle nostre necessità corporali e spirituali.
 
RESPONSORIO                Cfr. Ef 5,1-2; 6,6
 
R. Fatevi imitatori di Dio e camminate nella carità * nel modo con cui Cristo ci ha amato,
V. e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore,
R. nel modo con cui Cristo ci ha amato.
 
ORAZIONE
 
        O Dio, che hai dato alla Chiesa e al mondo san Massimiliano Maria Kolbe, sacerdote e martire, ardente di amore per la Vergine Immacolata, interamente dedito alla missione apostolica e al servizio eroico del prossimo, per sua intercessione concedi anche a noi, a gloria del tuo nome, di impegnarci senza riserve al bene dell’umanità per imitare, in vita e in morte, il Cristo tuo Figlio. Egli è Dio e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
        R. Amen.
 
Benediciamo il Signore.
        R. Rendiamo grazie a Dio.


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 22-LUG-10
 

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