Di manuali di giornalismo le librerie sono piene, ma questo è un po speciale e se ne sentiva la mancanza. Perché se il sogno di molti ragazzini è diventare cronisti, è bene che sappiano fin dallinizio che dietro quel progetto di vita appena abbozzato cè tutto un mondo. Fatto di passione e di curiosità, certo, ma anche di impegno, di fatica, di orari impossibili, di gerarchie… Così Visto, si stampi, un manuale di giornalismo pensato, scritto e illustrato per piccoli lettori (età delle elementari e medie), aiuterà gli aspiranti reporter a coltivare i loro sogni ma anche a capire la complessità del mondo dellinformazione. Le autrici, Rossana Sisti e Nicoletta Martinelli (illustrazioni di Stefano Misesti, prefazione di Mussi Bollini), di bambini e informazione sono tra le massime esperte in Italia: da quindici anni confezionano due volte alla settimana ‘Popotus‘, il fortunato giornale di attualità per piccoli di ‘Avvenire‘, con la passione e dedizione di chi è convinto che cittadini responsabili e consapevoli si diventa solo aprendo gli occhi e andando alla scoperta di ciò che accade intorno a sé, quindi leggendo e informandosi. Dalla loro esperienza è nato questo Viaggio nel mondo dellinformazione, come recita il sottotitolo, (San Paolo, pagine 130, euro 17,00), che racconta come nasce un quotidiano, come si articola ogni sua parte e molto di più. I tempi di lavorazione, la scelta delle notizie, la vita in redazione con le sue gerarchie e la sua organizzazione, il gergo (cosè un pesce? E il cappello? La testata?), le regole della deontologia professionale e quelle stabilite dalle leggi nazionali sulla stampa, la distribuzione… Sisti e Martinelli non mancano di gettare uno sguardo sui vari generi (i periodici) e sui media diversi dalla carta stampata: approfondita e chiara la terza parte del libro, dedicata alla radio, alla televisione e, ovviamente, a internet. Ma la inevitabile proiezione nel futuro, per le due autrici, non fa venire meno la consapevolezza che il giornalismo ha alle spalle una storia plurisecolare. Così ai bambini sono proposte, sparse qua e là, le radici della professione: quando è nata la terza pagina (a proposito: era il 1901), quando sono iniziate le prime trasmissioni televisive in Italia, perché i quotidiani si chiamano anche gazzette... Il manuale di giornalismo ad altezza bambino, che potrà essere usato con profitto nelle scuole - i giornalini di classe ne usciranno arricchiti! - e come piacevole lettura per chi coltivi ambizioni da reporter e per chi vuole entrare nei meccanismi, spesso opachi e un po misteriosi ai più, del mondo dellinformazione, ha alcune caratteristiche che lo rendono unico. Il linguaggio, innanzitutto: per bambini ma non scritto in bambinese, come è daltronde la regola fondamentale di ‘Popotus‘. Linguaggio semplice, chiaro, essenziale, pulito. Poi la perfetta aderenza alla realtà di ciò che si racconta, proprio perché frutto non di uno studio effettuato a tavolino (quanti manuali sono costruiti così…) ma del lavoro in redazione di ogni giorno. E infine le illustrazioni di Stefano Misesti: moderne, colorate, mai stucchevoli. Una curiosità: grazie alle autostrade digitali, il disegnatore ha potuto lavorare con le autrici dallaltro capo del mondo. Misesti vive a Taiwan, Sisti e Martinelli in Lombardia. Una metafora della professione giornalistica contemporanea, in fondo: le notizie (come le illustrazioni, nel nostro caso) non hanno più confini.