Un filo diretto con la Chiesa italiana. Uno spazio di approfondimento che non si ferma ai soliti slogan urlati dalla gran parte dei mezzi di comunicazione.
E che contribuisce ad alimentare - attraverso le sue pagine - il senso di appartenenza alla comunità cristiana, di cui racconta anche le esperienze che, di solito, non fanno notizia. È la ‘carta d’identità‘ di Avvenire che esce all’indomani della Giornata del quotidiano cattolico nella diocesi di Piacenza-Bobbio, celebrata domenica scorsa, in concomitanza con la 44ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali.
Nel clima di ‘diluvio‘ informativo nel quale siamo immersi, è indispensabile poter contare su un giornale che «aiuta a formarsi un giudizio sulla realtà», sottolinea don Paolo Mascilongo, vicario parrocchiale a San Nicolò, comunità attiva nel mondo dei media con il proprio sito e il periodico mensile Il nostro ponte. «Apprezzo la puntualità con cui Avvenire pubblica gli interventi di Papa Benedetto XVI, fornendo a noi sacerdoti uno strumento formativo da poter utilizzare, ad esempio, per gli incontri con i catechisti e gli operatori pastorali. Essere aggiornati sugli spunti di riflessione che il Papa ci lascia, specie in questo momento storico, vuol dire anche consolidare il senso di unità dei cattolici, far crescere la consapevolezza che la Chiesa non si ferma al campanile, ma è universale».
Avvenire come strumento per formarsi ed informarsi: anche nell’esperienza di Romolo Artemi dell’Azione cattolica parrocchiale di Caorso, il quotidiano dei cattolici italiani diventa un’occasione da spendere nel cammino di gruppo. «Ogni settimana come adulti ci riuniamo per gli incontri sul Vangelo, ma anche per approfondire temi di attualità alla luce della fede. Non li ritengo una parentesi, ma una parte integrante del nostro percorso. Penso soprattutto alle questioni legate alla bioetica, dove anche noi cattolici rischiamo di fare confusione: l’inserto settimanale è vita è per me un aiuto indispensabile».