È proprio vero che la Sindo­ne è un falso? O che il darwinismo ha sempre ra­gione? O che la cultura è solo di sinistra? Da oggi Tv2000 cerca di smontare i luoghi comuni con un nuovo programma, Controvento, firmato da Paolo Taggi e Monica Mondo, in onda ogni giovedì al­le 14.30 e in replica alle 22.40. Og­gi si parla del riscaldamentio glo­bale insieme a Teodoro Georgia­dis, fisico dell’atmosfera del Cnr. «L’idea è quella di ribaltare i luo­ghi comuni e le opinioni omolo­gate come spesso dettano certi organi di informazione - spiega Monica Mondo, storica giorna­lista e conduttrice dell’emitten­te dei cattolici italiani -. Noi a­scolteremo le voci di chi non si a­degua all’opinione dominante anche a costo di risultare ‘poli­ticamente scorretto‘». Insomma, in una mezz’ora incalzante di programma cercherà di sfatare le opinioni dominanti «propo­nendo le diverse possibilità di leggere le cose». «Tipo, il darwi­nismo, possiamo metterlo in dubbio? E gli Ogm rovinano dav­vero la salute? - aggiunge la Mon­do - Ma su certi argomenti, do­ve la versione proposta è chiara­mente menzognera, come il fat­to che la pillola abortiva sia fatta per la salute della donna o che la vita valga la pena di essere vissu­ta solo se rientra in determinati stereotipi, proporremo un’alter­nativa certa». Ogni settimana, in studio un ospite, esperto del te­ma: niente tuttologi, ma piutto­sto medici, biologi, storici, giuri­sti e via dicendo. «All’inizio di o­gni puntata, mostreremo il pare­re della gente, raccolto nelle va­rie città italiane. Io pongo le do­mande all’ospite che dovrà smontare le mie obiezioni - spie­ga la giornalista -. Ovviamente cerchiamo argomenti significa­tivi per la visione cristiana della vita». Le domande sono provo­catorie e di sicuro interesse: è ve­ro che la scuola paritaria toglie soldi a quella statale? avere un fi­glio sano a tutti i costi è un dovere o un diritto? la Chiesa ha paura dei nuovi media? la Sindone è un falso? «Il dibattito sarà serrato - conclude -, ma alla fine dimo­streremo che essere controcor­rente non vuol dire stare dalla parte sbagliata».