I mosaici del XII secolo del Museo e un video dedicato ai bambini
Il Museo del Tesoro del Duomo ha colto l'occasione della
Museum Week 2020 per proporre un approfondimento tematico dedicato al mosaico.
Tra le opere d'arte più antiche appartenenti alla collezione permanente ci sono
proprio dieci frammenti musivi rinvenuti nel corso dei restauri che hanno
coinvolto la cattedrale a metà dell'Ottocento. Realizzate da maestranze
piemontesi del XII secolo, rappresentano una testimonianza importantissima
della storia più antica della chiesa di sant'Evasio prima della sua elevazione
rango di cattedrale, avvenuta solo nel 1474 quando la città di Casale
Monferrato divenne sede di una nuova diocesi. In occasione dei citati restauri, il progettista vercellese Edoardo Arborio Mella ritrovò, in
prossimità del presbiterio, vicino alla balaustra maggiore, alcuni frammenti
della pavimentazione a mosaico dell'antica chiesa romanica. Per non perdere la
memoria di questo importante rinvenimento, il Mella stese un attento rilievo
grafico dei quindici lacerti musivi rinvenuti, pubblicandolo in un Atlante. Dieci
di essi, quelli che non andarono distrutti durante il recupero, furono poi
rimontati e murati sulle pareti del corridoio dietro l'abside della
chiesa, insieme ad alcuni frammenti decorativi
e ad alcune opere scultoree del XII-XVI secolo provenienti dalla cattedrale. I
frammenti musivi, affini ad altri conservati in Piemonte e nella Pianura
Padana, riproducono episodi tratti dalle Sacre Scritture, scene di vita
quotidiana e personaggi di fantasia o appartenuti a regioni della terra
all'epoca poco note, sulle quali l'uomo medievale aveva creato storie
fantastiche.
Prendendo, poi, ispirazione dall'opera raffigurante un episodio della storia di Giona, i servizi
educativi hanno realizzato un breve video dedicato ai bambini in cui li
invitano a diventare artisti per un giorno e a realizzare una loro personale interpretazione della scena utilizzando la tecnica del mosaico/collage. La riproduzione
fotografica dei loro lavori darà vita a una mostra virtuale divulgata sui
social media del museo e della Diocesi.